Come è strano il nostro passare più tempo della nostra vita a litigare che a rimanere tranquilli.
Forse poi quando dicevano fate l'amore non fate la guerra, non era poi così un'utopia.
Siamo sempre lì a voler dimostrare di essere migliori degli altri, prevaricare è l'aggettivo giusto.
"Io sono" e gli altri nulla.
Riuscirà il nostro eroe a scrivere quel libro, in cantiere da tanti anni? Parole, opere ed ammissioni, pensierini e curiosi aneddoti, in poche parole: stupidaggini.
mercoledì 12 giugno 2019
Interessante
Cosa rende interessante ciò che si scrive?
Qual'è la cosa che può attirare il lettore?
Per attirare un maschio non occorre scrivere su un blog, basta solo qualche immagine scollacciata, per attirare una donna, basterebbe scrivere del gossip.
Ma siamo solo a questi livelli?
Non ci sono altre cose da dire?
Basta guardarsi un pò attorno per capire che ci sono mille altre cose di cui parlare.
Parliamo di amore, di amore quello vero, di amore per le persone, per gli animali o amare una vacanza, che ne so, un tramonto in riva al mare, un silenzio sulla sommità di una montagna, la pace che si ritrova in certi luoghi.
Amo passeggiare, amo leggere un libro, amo vedere un film, amo scrivere, amo passare del tempo con te a parlare e a ridere come degli stupidi per cazzate.
Amo quando siamo seduti al tavolo di un ristorante, e mentre gli altri commensali sono in silenzio e magari stanno guardando il telefono, noi siamo li a ridere.
Per cosa poi, per come ci va a volte avremmo più cose per cui piangere, che cose per cui ridere; ma tanto noi siamo stupidi e ridiamo.
Amo quando posso farti una sorpresa, magari un piccolo viaggio, un mazzo di fiori, un paio di scarpe nuove.
Che poi quello che scrivo magari è rivolto solo a una persona, ma basta che tu ritrovi un attimo incutesti post, o magari ti ho aiutato per un secondo a volare via con la fantasia, e allora vale la pena di scrivere.
Qual'è la cosa che può attirare il lettore?
Per attirare un maschio non occorre scrivere su un blog, basta solo qualche immagine scollacciata, per attirare una donna, basterebbe scrivere del gossip.
Ma siamo solo a questi livelli?
Non ci sono altre cose da dire?
Basta guardarsi un pò attorno per capire che ci sono mille altre cose di cui parlare.
Parliamo di amore, di amore quello vero, di amore per le persone, per gli animali o amare una vacanza, che ne so, un tramonto in riva al mare, un silenzio sulla sommità di una montagna, la pace che si ritrova in certi luoghi.
Amo passeggiare, amo leggere un libro, amo vedere un film, amo scrivere, amo passare del tempo con te a parlare e a ridere come degli stupidi per cazzate.
Amo quando siamo seduti al tavolo di un ristorante, e mentre gli altri commensali sono in silenzio e magari stanno guardando il telefono, noi siamo li a ridere.
Per cosa poi, per come ci va a volte avremmo più cose per cui piangere, che cose per cui ridere; ma tanto noi siamo stupidi e ridiamo.
Amo quando posso farti una sorpresa, magari un piccolo viaggio, un mazzo di fiori, un paio di scarpe nuove.
Che poi quello che scrivo magari è rivolto solo a una persona, ma basta che tu ritrovi un attimo incutesti post, o magari ti ho aiutato per un secondo a volare via con la fantasia, e allora vale la pena di scrivere.
martedì 11 giugno 2019
Lo sciupa femmine parte ultima?
Lo sciupa femmine (parte ultima)
Lo sciupa femmine, alla fine, si faceva chiamare così perché le occasioni con le femmine le riusciva solo a sciupare.
Non è che non fosse interessato a loro, anzi, non è che non ci sapesse fare, anzi, qualcuno una volta disse che poteva essere un playboy, per come riusciva a trattare le donne, solo che era troppo innamorato dell'amore, e cercava sempre il colpo di fulmine.
Non avete idea di quante donne lo cercassero, stavano troppo bene con lui, si sentivano importanti con lui, e lui dava amore a tutte, nella stessa maniera.
Ma nulla di più...
...Che coglione, tante amiche, ma niente sesso, perché questa è la cosa importante, un'altra donna conquistata e un altra tacca da mettere alla propria cintura...
... o no?
Lo sciupa femmine, alla fine, si faceva chiamare così perché le occasioni con le femmine le riusciva solo a sciupare.
Non è che non fosse interessato a loro, anzi, non è che non ci sapesse fare, anzi, qualcuno una volta disse che poteva essere un playboy, per come riusciva a trattare le donne, solo che era troppo innamorato dell'amore, e cercava sempre il colpo di fulmine.
Non avete idea di quante donne lo cercassero, stavano troppo bene con lui, si sentivano importanti con lui, e lui dava amore a tutte, nella stessa maniera.
Ma nulla di più...
...Che coglione, tante amiche, ma niente sesso, perché questa è la cosa importante, un'altra donna conquistata e un altra tacca da mettere alla propria cintura...
... o no?
lunedì 10 giugno 2019
numero 17
Purtroppo lo so, tante volte scrivo senza aver nulla da dire, ma tanto a me che me frega, ce ne sono già tanti che lo fanno!
Lo sciupa femmine parte quarta
Lo sciupa femmine ( parte quarta)
Lei era un pò troppo giovane, forse, per lo sciupa femmine, ma il corteggiamento cominciò così, per scherzo.
Battutine, giochetti, qualche complimento, le solite cose fatte per attirare le donne.
Poi cominciò a fare un pò più sul serio, come faceva ogni volta, e si recò da lei con un bel mazzo di fiori.
Continuò così ancora per un pò, e poi lo sciupa femmine si stancò.
E pensare che, venne a sapere poi, lei stava quasi capitolando...
Fine della quarta parte
Lei era un pò troppo giovane, forse, per lo sciupa femmine, ma il corteggiamento cominciò così, per scherzo.
Battutine, giochetti, qualche complimento, le solite cose fatte per attirare le donne.
Poi cominciò a fare un pò più sul serio, come faceva ogni volta, e si recò da lei con un bel mazzo di fiori.
Continuò così ancora per un pò, e poi lo sciupa femmine si stancò.
E pensare che, venne a sapere poi, lei stava quasi capitolando...
Fine della quarta parte
numero 16
Un leone in gabbia, ecco come mi sento, un leone in gabbia, con tutta l'energia da scaricare, la voglia di correre via libero, anche se il leone di solito fa fare il lavoro sporco alle leonesse.
Poi sei sempre fuori posto, troppo giovane per una cosa, troppo vecchio per l'altra, troppo qualificato per questo, poco qualificato per l'altro, e intanto sai di poter ancora dare qualcosa.
Perché si sei vecchio, ma vedi le cose e potresti pure cambiarle, ma chi è che si fida di te, e ti permette di aiutarlo?
Vecchio come inutile, non come un'opportunità da sfruttare per l'esperienza.
Poi sei sempre fuori posto, troppo giovane per una cosa, troppo vecchio per l'altra, troppo qualificato per questo, poco qualificato per l'altro, e intanto sai di poter ancora dare qualcosa.
Perché si sei vecchio, ma vedi le cose e potresti pure cambiarle, ma chi è che si fida di te, e ti permette di aiutarlo?
Vecchio come inutile, non come un'opportunità da sfruttare per l'esperienza.
domenica 9 giugno 2019
Lo sciupa femmine parte terza
Lo sciupa femmine ( parte terza )
Lo sciupa femmine, per la serie conosci il nemico, si iscrisse ad un corso di contabilità, un pò per capire cosa voleva dire pagare le tasse, e un pò perché scoprì che a quel corso era l'unico uomo con 19 femmine.
Battutine varie, perché un'uomo circondato da donne deve fare la ruota come un pavone, fino al rischio più grosso, venire beccato a fare troppo il galletto dal maestro.
" Allora tu la in fondo, che fai tanto lo spiritoso, dimmi quando è il caso di usare la ventilazione dell' IVA"
"Maestro ma d'estate, chiaramente".
Qualcosa fermo' la mano del maestro che stava scagliando un tomo contro lo sciupa femmine.
Con il passare delle giornate cominciò a conoscere qualcuna, al punto di che provò a chiedere il numero a Luisa.
Lei per risposta disse che quello era proprio il suo numero, perché di solito non lo dava a nessuno, almeno quello vero.
Allora lo sciupa femmine prese il biglietto con il numero e lo strappò.
" Se vuoi vedermi, ti dico dove mi puoi trovare".
E lei venne...
Fine della terza parte
Lo sciupa femmine, per la serie conosci il nemico, si iscrisse ad un corso di contabilità, un pò per capire cosa voleva dire pagare le tasse, e un pò perché scoprì che a quel corso era l'unico uomo con 19 femmine.
Battutine varie, perché un'uomo circondato da donne deve fare la ruota come un pavone, fino al rischio più grosso, venire beccato a fare troppo il galletto dal maestro.
" Allora tu la in fondo, che fai tanto lo spiritoso, dimmi quando è il caso di usare la ventilazione dell' IVA"
"Maestro ma d'estate, chiaramente".
Qualcosa fermo' la mano del maestro che stava scagliando un tomo contro lo sciupa femmine.
Con il passare delle giornate cominciò a conoscere qualcuna, al punto di che provò a chiedere il numero a Luisa.
Lei per risposta disse che quello era proprio il suo numero, perché di solito non lo dava a nessuno, almeno quello vero.
Allora lo sciupa femmine prese il biglietto con il numero e lo strappò.
" Se vuoi vedermi, ti dico dove mi puoi trovare".
E lei venne...
Fine della terza parte
Le Femmine
Le Femmine ( luoghi comuni )
L'esemplare femminile della razza umana raramente si muove da sola, solitamente si muove in gruppo da minimo 2 elementi, non si sa mai, se deve andare in bagno, almeno ci sia qualcuno di guardia.
Studiandole si nota la loro capacità, quando sono gruppo, di parlare tutte assieme, senza ascoltare mai, apparentemente, ciò che stanno dicendo.
Di solito portano borse talmente grandi dove non riescono trovare mai ciò che serve, ma sempre qualcosa che pensavano aver perso; rinuncia a chiamarle al cellulare quando sono in giro, perché è l'ultima cosa da trovare nelle borsa.
Se vedi una femmina con la porta davanti a te alla cassa del supermercato, se non hai pazienza, cambia subito cassa, depositerà un prodotto alla volta sul rullo, usando la mano destra, perché nel braccio sinistro ci sarà infilata la borsa.
Sono le peggiori critiche sia per se stesse, che per gli altri esemplari della loro specie, guarda com'è vestita quella, le altre hanno sempre troppo trucco, gonne troppo corte, troppo scollate, insomma troppo tutto.
Sono sempre troppo grasse, non hanno mai nulla da mettersi, una passione tremenda per acquistare quel capo che non metteranno mai, scarpe nuove da acquistare, perché le altre sono sempre troppo vecchie, troppo estive o troppo invernali, hanno troppo tacco o troppo poco.
Prendono riviste che guardano senza leggere, basterebbe mettere solo delle figure.
Mi sa che non ci fossero loro non ci sarebbero più aziende al mondo: guardate le pubblicità, hanno bisogno di tutto, dalla pastiglia per il gonfiore, al profumo acchiappa maschi, un igiene intima da far invidia ad un giardino in fiore, acque miracolose da bere, prodotti per ogni parte del corpo, sembra quasi che abbiano tutte le magagne del mondo contrariamente all'esemplare maschio (almeno una volta era così, ora anche l'uomo non serve più che puzzi per essere un vero uomo, ma ne parleremo in un'altra sede).
L'esemplare femminile, poi fa mille sforzi per compiacere il maschio della sua specie: ginnastica per modellare il corpo, yoga per lo spirito, giornate per la remise en forme in spa fornite di ogni cosa potrebbe loro servire, parrucchiere ed esperti per il trucco, personal trainer, personal shoppers, solo che dopo magari non trovano il tempo da passare col proprio maschio.
L'esemplare femminile però, dopo tutto questo parlarne male, mi attira tantissimo, e mi piace studiarlo, guardare le mille sfaccettature del carattere, cercare di capirla, anche se l'umore di una donna è abbastanza mutevole.
Una cosa difficile da capire per l'esemplare maschio è appunto la continua variazione di umore, non sei mai sintonizzato con quel che dovresti essere per lei.
La femmina comunque è bella così come la vedi, poi non occorre che te la vai a cercare, non sei obbligato a portartela in casa, non è mica un cane, che lo puoi abbandonare in autostrada, perché capita che lei ti ritorni a casa, e poi li sono mazzate.
Ricorda che una volta te la sei presa in casa, non è che diventi cosa tua e faccia parte del mobilio, è pur sempre un'altro esemplare della razza umana.
Poi per finire, per fortuna ci sono anche le femmine, altrimenti ci toccherebbe parlare solo di calcio.
L'esemplare femminile della razza umana raramente si muove da sola, solitamente si muove in gruppo da minimo 2 elementi, non si sa mai, se deve andare in bagno, almeno ci sia qualcuno di guardia.
Studiandole si nota la loro capacità, quando sono gruppo, di parlare tutte assieme, senza ascoltare mai, apparentemente, ciò che stanno dicendo.
Di solito portano borse talmente grandi dove non riescono trovare mai ciò che serve, ma sempre qualcosa che pensavano aver perso; rinuncia a chiamarle al cellulare quando sono in giro, perché è l'ultima cosa da trovare nelle borsa.
Se vedi una femmina con la porta davanti a te alla cassa del supermercato, se non hai pazienza, cambia subito cassa, depositerà un prodotto alla volta sul rullo, usando la mano destra, perché nel braccio sinistro ci sarà infilata la borsa.
Sono le peggiori critiche sia per se stesse, che per gli altri esemplari della loro specie, guarda com'è vestita quella, le altre hanno sempre troppo trucco, gonne troppo corte, troppo scollate, insomma troppo tutto.
Sono sempre troppo grasse, non hanno mai nulla da mettersi, una passione tremenda per acquistare quel capo che non metteranno mai, scarpe nuove da acquistare, perché le altre sono sempre troppo vecchie, troppo estive o troppo invernali, hanno troppo tacco o troppo poco.
Prendono riviste che guardano senza leggere, basterebbe mettere solo delle figure.
Mi sa che non ci fossero loro non ci sarebbero più aziende al mondo: guardate le pubblicità, hanno bisogno di tutto, dalla pastiglia per il gonfiore, al profumo acchiappa maschi, un igiene intima da far invidia ad un giardino in fiore, acque miracolose da bere, prodotti per ogni parte del corpo, sembra quasi che abbiano tutte le magagne del mondo contrariamente all'esemplare maschio (almeno una volta era così, ora anche l'uomo non serve più che puzzi per essere un vero uomo, ma ne parleremo in un'altra sede).
L'esemplare femminile, poi fa mille sforzi per compiacere il maschio della sua specie: ginnastica per modellare il corpo, yoga per lo spirito, giornate per la remise en forme in spa fornite di ogni cosa potrebbe loro servire, parrucchiere ed esperti per il trucco, personal trainer, personal shoppers, solo che dopo magari non trovano il tempo da passare col proprio maschio.
L'esemplare femminile però, dopo tutto questo parlarne male, mi attira tantissimo, e mi piace studiarlo, guardare le mille sfaccettature del carattere, cercare di capirla, anche se l'umore di una donna è abbastanza mutevole.
Una cosa difficile da capire per l'esemplare maschio è appunto la continua variazione di umore, non sei mai sintonizzato con quel che dovresti essere per lei.
La femmina comunque è bella così come la vedi, poi non occorre che te la vai a cercare, non sei obbligato a portartela in casa, non è mica un cane, che lo puoi abbandonare in autostrada, perché capita che lei ti ritorni a casa, e poi li sono mazzate.
Ricorda che una volta te la sei presa in casa, non è che diventi cosa tua e faccia parte del mobilio, è pur sempre un'altro esemplare della razza umana.
Poi per finire, per fortuna ci sono anche le femmine, altrimenti ci toccherebbe parlare solo di calcio.
sabato 8 giugno 2019
numero 15
Inizio e fine della vita, possiamo giocarci tutto il tempo, crederci infiniti, cambiare il nostro fisico, colore ai capelli, farci crescere i capelli, la barba, dimostrare 20 anni quando ne abbiamo 15 o 40, ma sull'inizio o sulla fine della nostra vita, lì ancora non possiamo metterci mano.
Magari qualcuno mi dirà sulla fine sì, ma siamo poi sicuri che ponendone la fine, avremmo vissuto un giorno in più?
Magari qualcuno mi dirà sulla fine sì, ma siamo poi sicuri che ponendone la fine, avremmo vissuto un giorno in più?
Otto
Otto
Otto, due cerchi che si toccano, partire e ritornare, girare su se stessi, illusione di movimento, e poi ritorno all'inizio, cerchi senza via d'uscita, come anelli di una catena.
Otto come il cane che ti aspetta alla fine della tua passeggiata, per farsi fare un pò di coccole,
otto come l'otto volante, vita vorticosa, vita in ricerca della tua fermata.
Otto come oggi.
Otto, due cerchi che si toccano, partire e ritornare, girare su se stessi, illusione di movimento, e poi ritorno all'inizio, cerchi senza via d'uscita, come anelli di una catena.
Otto come il cane che ti aspetta alla fine della tua passeggiata, per farsi fare un pò di coccole,
otto come l'otto volante, vita vorticosa, vita in ricerca della tua fermata.
Otto come oggi.
giovedì 6 giugno 2019
numero 14
Eppoi mi rileggo, e quasi quasi non riconosco nemmeno di averle scritte io ste cose, per carità non dico che siano belle, ma fa strano...
numero 13
Appunti di un viaggio tra le parole, diario di un cammino iniziato anni fa, per scherzo, così, giocando a mettere parole come tessere, una vicina all'altra e poi vedere che ne esce.
Giocare con le parole, storpiandone il significato, dando libero sfogo a tutto ciò che mi frulla dentro.
Mille pensieri sconclusionati e ripetitivi, perché come dico sempre, mica è facile essere originali.
E poi mille amori, veri e immaginari con parole uscite dal cuore e buttate lì in un foglio di carta, che poi magari ti trovi anche tu, e non sapevi nemmeno di esserci.
Che poi se per un momento ti ho fatto sentire importante, non posso che esserne felice, perché ognuno di noi è un fiore ed ha bisogno di essere annaffiato ogni tanto.
Ha bisogno ti sentirsi vivo e di esistere per qualcuno, perché si parla a sproposito dell'amore, ma è un piacere sentirsi amati e importanti almeno per un momento nella giornata.
Giocare con le parole, storpiandone il significato, dando libero sfogo a tutto ciò che mi frulla dentro.
Mille pensieri sconclusionati e ripetitivi, perché come dico sempre, mica è facile essere originali.
E poi mille amori, veri e immaginari con parole uscite dal cuore e buttate lì in un foglio di carta, che poi magari ti trovi anche tu, e non sapevi nemmeno di esserci.
Che poi se per un momento ti ho fatto sentire importante, non posso che esserne felice, perché ognuno di noi è un fiore ed ha bisogno di essere annaffiato ogni tanto.
Ha bisogno ti sentirsi vivo e di esistere per qualcuno, perché si parla a sproposito dell'amore, ma è un piacere sentirsi amati e importanti almeno per un momento nella giornata.
mercoledì 5 giugno 2019
Lo sciupa femmine parte seconda
Lo sciupa femmine ( parte seconda )
Lo sciupa femmine faceva il dj, più che farlo come mestiere, si divertiva a lavorare in radio, più che lavorare, si divertiva a mettere su dichi e a diffondere la sua fede nel rock via etere.
Mettere su dichi portati da casa, perché la sua radio trasmetteva per la maggior parte "lissio", e per lui non c'erano soldi per acquistare dischi.
Lo sciupa femmine, come tutti gli eroi, aveva il suo fidato scudiero, che l'accompagnava anche in questa avventura, rispondendo al telefono e raccogliendo le richieste che arrivavano.
Non vi dico cosa usciva dalle richieste fatte in inglese: lo scudiero sì conosceva un pò di inglese, ma capire cosa gli veniva detto al telefono e poi chiedere allo sciupa femmine se era tra i dischi in dote, mentre lo sciupa femmine, senza mai aver studiato un'acca di inglese, doveva riuscire a interpretare la richiesta e capire se la poteva esaudire era tutta una commedia, per cui " abbiamo gli appes?", che poi erano gli Accept, " e i menomal", che erano i Manowar.
Ma tant'è, ci si divertiva lo stesso.
La cosa bella erano le ragazze che chiamavano, i dj fanno sempre la loro porca figura, tra le tante ci fu Donatella che insistette tanto per far conoscere i suoi amici che avevano un gruppo, che alla fine dovette cedere ed andare al concerto.
" Mi raccomando, ti aspetto sabato sera, non vedo l'ora di conoscerti."
Sabato sera, vestito in borghese, lo sciupa femmine si reca col suo fedele scudiero all'appuntamento.
Non c'è molta gente in giro, il gruppo che sta provando e alcuni supporter.
Seduti su un divanetto ci si guarda attorno cercando Donatella, che ad un tratto compare, o meglio abbordata si svela.
Classica rockettara, tutta vestita di jeans, alla classica domanda: "come ti chiami", lei risponde " Donatella", "Donatella e poi?", " Donatella cazzi miei"!...
Fine della seconda parte
Lo sciupa femmine faceva il dj, più che farlo come mestiere, si divertiva a lavorare in radio, più che lavorare, si divertiva a mettere su dichi e a diffondere la sua fede nel rock via etere.
Mettere su dichi portati da casa, perché la sua radio trasmetteva per la maggior parte "lissio", e per lui non c'erano soldi per acquistare dischi.
Lo sciupa femmine, come tutti gli eroi, aveva il suo fidato scudiero, che l'accompagnava anche in questa avventura, rispondendo al telefono e raccogliendo le richieste che arrivavano.
Non vi dico cosa usciva dalle richieste fatte in inglese: lo scudiero sì conosceva un pò di inglese, ma capire cosa gli veniva detto al telefono e poi chiedere allo sciupa femmine se era tra i dischi in dote, mentre lo sciupa femmine, senza mai aver studiato un'acca di inglese, doveva riuscire a interpretare la richiesta e capire se la poteva esaudire era tutta una commedia, per cui " abbiamo gli appes?", che poi erano gli Accept, " e i menomal", che erano i Manowar.
Ma tant'è, ci si divertiva lo stesso.
La cosa bella erano le ragazze che chiamavano, i dj fanno sempre la loro porca figura, tra le tante ci fu Donatella che insistette tanto per far conoscere i suoi amici che avevano un gruppo, che alla fine dovette cedere ed andare al concerto.
" Mi raccomando, ti aspetto sabato sera, non vedo l'ora di conoscerti."
Sabato sera, vestito in borghese, lo sciupa femmine si reca col suo fedele scudiero all'appuntamento.
Non c'è molta gente in giro, il gruppo che sta provando e alcuni supporter.
Seduti su un divanetto ci si guarda attorno cercando Donatella, che ad un tratto compare, o meglio abbordata si svela.
Classica rockettara, tutta vestita di jeans, alla classica domanda: "come ti chiami", lei risponde " Donatella", "Donatella e poi?", " Donatella cazzi miei"!...
Fine della seconda parte
martedì 4 giugno 2019
numero 12
La mia paura è di non essere abbastanza buono, e di, una volta morto, precipitare all'inferno, e li dovere subire le angherie di chi in vita sua si è comportato peggio di me, ed ha ricevuto ampi meriti nei confronti del diavolo.
Praticamente da un inferno all'altro.
Praticamente da un inferno all'altro.
Lo sciupa femmine
Lo sciupa femmine.
Lo sciupa femmine capitò in una festa, senza sapere perché si trovava li.
Non ricordava chi lo aveva invitato, ne perché aveva accettato.
Già fu difficile trovare il posto, poi mescolarsi alle persone, senza conoscere nessuno poi.
Mescoliamoci agli altri e lasciamoci andare, quattro passi di un ballo, sai quelli moderni, dove ognuno balla come vuole e da solo, vai con una bevuta, e poi a girare a scoprire l'ambiente.
E lì trovi la tua tipa.
E' stanca, poverina, si è già scatenata con le danze, ed ora è seduta a riposare.
"Che dici, faresti un massaggino alle mie gambe stanche?"
E gia' le allunga sulla sedia davanti, mentre la sua gonna sale sopra il ginocchio.
Comincio il mio massaggio, mentre lei mi dice di salire un pò più su...
... " Così va bene?"...
..." Ancora un pò più su, per favore".
Poi qualcuno viene a chiamarmi...
Fine della prima parte
numero 11
Qualcuno una volta mi disse." ricorda il professore ti da delle nozioni, il maestro ti insegna delle regole di vita".
Essere maestro...
...Che importanza!!!
Essere maestro...
...Che importanza!!!
lunedì 3 giugno 2019
Miglior vita
Mi hai sempre detto che il fine ultimo è passare a miglior vita, allora perché te ne sei andato e la vita peggiore l'hai lasciata a me?
domenica 2 giugno 2019
numero 10
Pensiero arzigogolato (ovvero scrittura di getto)
E' vero che chi non sa fare una cosa, di solito diventa un critico.
Letteratura da studiare, metrica, allegoria, scuola di pensiero, momento emozionale dell'artista, corrente politica-letterale, cultura con la k maiuscola...
Vedere nero
Parlare del vero
Accendere un cero
Cadere dal pero
Poromponpero
Libertà di pensiero, di espressione, ognuno di noi ha almeno una cosa intelligente da dire, miseria, lasciateci parlare, pensiero democratico.
Pensieri in libertà, scritti di getto, senza nessuno che ti interrompa dicendo che inciampi nel tuo italiano sgrammaticato, pensieri in libertà nati e scritti, senza metrica, poesie libere, anarchia di pensiero.
Studio fatto solo per immagazzinare dati da ripetere a pappagallo, come dice mia figlia, ma che dovrebbe essere ricerca, conoscenza ed aiuto a sviluppare la propria identità, non conformarsi, ma liberi di pensare,
Non frequentare salotti buoni, ma essere peripatetico nel pensiero, libero di camminare nelle parole e filosofeggiare, poi ci penserà il correttore a mettere a posto tutto, o al limite un bravo dottore raccoglierà i miei pensieri dentro una cartellina e mi saprà dare la pastiglia giusta.
Lucida follia, o mente annebbiata dal sonno e dalla vita stressata.
Ricco, dovevo forse nascere ricco, potevo dedicarmi alla mia arte, a girare il mondo per avere qualcosa da raccontare, magari avrei trovato il mio osso di seppia in qualche spiaggia, o montato una cavallina storna, ma forse potrei essere stato come una foglia su un albero...
Scrittura come abbandono della realtà, come bisogno di portare emozione a chi ti sta leggendo, e poi tanto silenzio, a parte le mille cose che ti frullano per la testa, ma quelle parole non fanno rumore, almeno queste, visto che molte altre volano fuori da bocche che non sanno fare di meglio che dire e fare stupidaggini.
Follia...?
Forse si, però ora me ne vado a dormire.
E' vero che chi non sa fare una cosa, di solito diventa un critico.
Letteratura da studiare, metrica, allegoria, scuola di pensiero, momento emozionale dell'artista, corrente politica-letterale, cultura con la k maiuscola...
Vedere nero
Parlare del vero
Accendere un cero
Cadere dal pero
Poromponpero
Libertà di pensiero, di espressione, ognuno di noi ha almeno una cosa intelligente da dire, miseria, lasciateci parlare, pensiero democratico.
Pensieri in libertà, scritti di getto, senza nessuno che ti interrompa dicendo che inciampi nel tuo italiano sgrammaticato, pensieri in libertà nati e scritti, senza metrica, poesie libere, anarchia di pensiero.
Studio fatto solo per immagazzinare dati da ripetere a pappagallo, come dice mia figlia, ma che dovrebbe essere ricerca, conoscenza ed aiuto a sviluppare la propria identità, non conformarsi, ma liberi di pensare,
Non frequentare salotti buoni, ma essere peripatetico nel pensiero, libero di camminare nelle parole e filosofeggiare, poi ci penserà il correttore a mettere a posto tutto, o al limite un bravo dottore raccoglierà i miei pensieri dentro una cartellina e mi saprà dare la pastiglia giusta.
Lucida follia, o mente annebbiata dal sonno e dalla vita stressata.
Ricco, dovevo forse nascere ricco, potevo dedicarmi alla mia arte, a girare il mondo per avere qualcosa da raccontare, magari avrei trovato il mio osso di seppia in qualche spiaggia, o montato una cavallina storna, ma forse potrei essere stato come una foglia su un albero...
Scrittura come abbandono della realtà, come bisogno di portare emozione a chi ti sta leggendo, e poi tanto silenzio, a parte le mille cose che ti frullano per la testa, ma quelle parole non fanno rumore, almeno queste, visto che molte altre volano fuori da bocche che non sanno fare di meglio che dire e fare stupidaggini.
Follia...?
Forse si, però ora me ne vado a dormire.
sabato 1 giugno 2019
Penso
Pensare, penso quindi esisto diceva qualcuno, esisto quindi a qualcosa servo, perché ogni cosa a questo mondo serve, almeno così dicono, il tutto, l'esistenza del tutto, nulla si crea e nulla si distrugge, una eterna trasformazione, un'araba fenice, si rinasce dalla propria povere calpestata, polvere lasciata da chi è diventato polvere prima di noi e si è trasformato in un qualcosa di nuovo.
Pensare, pensieri che si mescolano dentro la mia mente.
Pensare, quindi esisto, anche se non me ne rendo conto, esisto, anche se qualcuno non se ne rende conto, esisto, e sono importante, almeno finché esisto...
Pensare, pensieri che si mescolano dentro la mia mente.
Pensare, quindi esisto, anche se non me ne rendo conto, esisto, anche se qualcuno non se ne rende conto, esisto, e sono importante, almeno finché esisto...
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I paesaggi del cuore
I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...