mercoledì 18 settembre 2019

domenica 15 settembre 2019

X

Il giorno che io muoio mi alzerò il mattino, e mi accorgerò di essere morto.
Mi rattrista solo che non ci sarò più, almeno per voi, e un pò a dire il vero mi rattrista pensare che non ci sarò più anche per me; tutto sommato è stato bello vivere.
Mi farai la barba, i capelli, se non sono in ordine, e poi mi vestirai, ma vestimi casual, non mi voglio sentire costretto in abito elegante per il mio ultimo viaggio, e poi io sono così, alla buona.
Non penso che quando mi presenterò di là guarderanno il mio vestito, almeno credo, se poi la troveranno una mancanza di rispetto, questo non lo so, allora chiederò scusa!
Mettimi un pò di profumo, odora così male la morte...
Versate le vostre lacrime su di me, saranno linfa nel mio viaggio, e poi ricorda che io non è che non ci sarò più, sarò solo in un altro posto.
Adieu

x

Vacanza in campagna

Quell'anno ero in vacanza in campagna, ero nell'età in cui sei tra l'essere ancora un ragazzo, ma oramai proteso a diventare un uomo; quando stai crescendo e ti senti preda di vertigini quando vedi che la terra ti si allontana, cammini guardandoti i piedi che ti sembrano sempre più piccoli man mano che cresci in altezza, sei ancora un brutto anatroccolo, pronto a diventare un cigno... più o meno!
Sei sempre fuori luogo e fuori posto," ormai sei grande, smettila di giocare", "taci che ne vuoi sapere tu di queste cose, sono cose da grandi".
Meglio andare a passeggiare, via alla scoperta del mondo, solo, come mi riusciva meglio.
Mi incammino e vedo in lontananza una fattoria, curioso mi avvicino, si ne avevo già viste, ma in città ormai non ne esistevano più.
Arrivato vicino vedo una donna, per i miei anni era una vecchia, magari avrà avuto una quarantina d'anni, che sta entrando nella stalla, mi vede e mi fa un cenno di saluto, arrossisco e rispondo al suo saluto.
Mi avvicino come un esploratore che scopre una terra sconosciuta, timoroso le vado vicino.
" mi sa che vieni dalla città te, che le hai mai viste mungere le vacche?"
" No signora"
"Oddio non mi chiamare signora, mi fa sentire vecchia, chiamami Rina se vuoi, anche se il mio nome sarebbe Valterina"
"Piacere signora Valterina, io mi chiamo Dario", e le porgo la mano per terminare le presentazioni, lei si pulisce la sua sul grembiule, e un pò perplessa me la stringe.
Ha mani belle, ma forti da contadina, e mentre stringe la mia sento il suo calore e arrossisco ancora.
Entra nelle stalla e io la seguo.
Lei comincia il suo lavoro e io le vado vicino a curiosare.
La guardo meglio e, seppur nel suo vestito da lavoro, è una bella donna e le sue forme mi attraggono moltissimo, arrossisco dei miei pensieri.
Lei d'un tratto, come sentisse ciò che stavo pensando, o magari mi è scappato qualcosa a voce alta, mi guarda e mi sorride, come siete belle donne!


sabato 14 settembre 2019

numero 69

Chissà se l'ispirazione funziona col principio dei vasi comunicanti: più ti leggono, e più ti viene voglia di scrivere; ginnastica per l'ego!

sabato 31 agosto 2019

Elucubrazioni

Se il cervello si sviluppa in base al bisogno, non è che adesso che ci danno tutto ciò che ci seve, rischiano di regredire e rincoglionirci?
O pensiamo d'essere intelligenti, mentre un pò coglioni già lo siamo?

numero 68

Era meglio se nascevo nel medioevo, forse sarei finito a fare il giullare in qualche corte...
E magari è stato così, e fu lì che persi la testa!

giovedì 29 agosto 2019

numero 67

Ho trovato lavoro come attrezzatura ginnica, mi usano in palestra per il sollevamento obesi!

numero 66

Ieri ho spruzzato del veleno su un nido di vespe...sono cadute come mosche!

sabato 24 agosto 2019

Incubo

Sto accompagnando delle persone al loro luogo di lavoro, non so come mai, ci dobbiamo andare a piedi passando tra i campi, per una classica piccola strada di campagna costeggiata d'alberi e, una volta trovata, la fabbrica è diversa da come la ricordo, ma tant'è, è un sogno.
Inserisco la chiave in una porta dove c'è il nome di un mio collega, si apre ma dietro trovo il muro, proseguiamo.
Riesco a trovare l'entrata, è tutto diverso da come l'avevo lasciato, sono rimasto via così tanto tempo?
Finalmente porto le persone al posto giusto, e ora vedo dov'era la porta principale, me ne esco e mi incammino per uscire di li, incontro colleghi vecchi e nuovi, trovo persone in riunione, sembra che tutti mi guardino in modo strano.
Ho fretta di andarmene, trovo un carrello elevatore, salgo e me ne vado giù ballando per la stradina di sassi, cercando di schivare gli schiaffi dei rami più bassi, vedo il cancello d'uscita, mi squilla il telefono, devo tornare di corsa indietro, non so forse sono un addetto alla sicurezza.
Prendo una strada laterale per girarmi, ma sta scendendo un'altra macchina, devo fare velocemente retromarcia, riesco a girarmi, ma l'auto se ne è già andata.
Riprendo la strada per tornare, da destra mi esce un'alligatore, lo schivo, ce ne sono degli altri, qualcuno lo calpesto, sperando che il mio vecchio muletto non mi abbandoni.
Arrivo alla fabbrica e mi stanno aspettando, ci sono vari camion da scaricare, e devo scendere al volo, neanche il tempo di spiegare ciò che mi è successo che...
...Mi sveglio...
...Incubo!!!

Film 5

Lui sta rientrando a casa, dovremmo trovare un nome ai nostri due interpreti, apre la porta, e mentre sale le scale, sente vibrare il telefono.
Guarda lo schermo, e lei, non si ricorda nemmeno più come mai ha il suo numero!
Strana telefonata: " ciao, ho bisogno d'aiuto, mi è successa una cosa strana, non so con chi posso parlare, mi potresti raggiungere?"...

giovedì 22 agosto 2019

Film 4

Lei sta cercando il suo telefono nella borsa, le borse delle donne, un luogo magico in cui si può trovare di tutto, e dove tutto sparisce.
Cerca nella rubrica un contatto, magari un numero amico, o di soccorso.
Non sembra in cattive condizioni, la macchina da presa non fa vedere segni che riportino a qualche violenza o a qualche contatto fisico.
Magari ha solo bisogno di parlare con qualcuno per focalizzare ciò che ha vissuto, per capire se é realtà o solo suggestione...

domenica 18 agosto 2019

Film 3

Macchina da presa che segue i suoi passi tra gli alberi, tramonto che arriva quasi all'improvviso, facendo calare le luci...
...Crepuscolo, sotto un cielo che si riempie di stelle, mentre la luna fa capolino, e crea una notte da streghe.
Boschetto che si apre creando una radura, pezzo di terra illuminato dalla luna, dove si immaginano incontri segreti, danze proibite, fumo di legna, donne sghignazzanti avvolte in stracci e incoronate di cappellacci.
Immaginario?
Nei suoi occhi si vede il fuoco che arde, la curiosità mista alla paura che immagini create dalla fantasia rendono reali, o realtà talmente assurda, da sembrare un frutto della fantasia?

venerdì 16 agosto 2019

Film 2

Immagine fissa sul suo viso, poi si apre piano piano facendo una carrellata su di lei, capelli, ancora viso, giù sul suo vestito e poi immagine aperta su figura intera, a cercare qualche particolare, magari quelle spiegazzature sul vestito, quei fili d'erba tra i capelli, l'occhio preoccupato o terrorizzato, qualche ricordo dell'avventura appena vissuta e...
...silenzio, una donna che sta pensando...

Film

Quando riuscì a trovare la strada per uscire dal boschetto, le venne istintivo di sistemarsi il vestito, come se, tornando al mondo reale, ci potesse essere su di lei un segno di quello che le era successo.
Immagini di lei che non si vedono scrivendone, ma se qualcuno l'avesse incontrata si sarebbe accorto che...
Magari nei suoi occhi, magari qualcosa che le era rimasto tra i capelli, un odore o il profumo di...
Non so, sparire per un attimo e ritrovarsi subito a casa, questo era ciò che avrebbe voluto, trovarsi subito a casa, per poter fare mente locale, rivivere un attimo tutto e rifletterci...
Le bastava pure avere la fortuna di non incontrare nessuno nel suo ritorno.
Chissà perché, poi.
Solo un sogno, una favola da raccontare, o era tutto vero?

numero 65

Ci sono cose che sono per sempre: una é il diamante, e l'altra è...
...la sfiga!!!

giovedì 15 agosto 2019

Girasole

Ti ricordi quella volta che, portate con te delle forbici...
Iniziò il tuo cammino verso il tuo girasole, volevi tagliarlo e portarlo a casa.
L'avevi visto passando in auto, così solitario e bello.
Man mano che tu salivi su fino a lui, diventò sempre più alto, fino a che, giunta vicina, ti sovrastava di un metro minimo; ma che forbici, il machete ci sarebbe voluto...

lunedì 12 agosto 2019

Giochi della memoria

Vi è mai capitato di ricordare un momento della vostra vita, e in un attimo ritrovarvi li, catapultati a riviverlo un altra volta, sentire il caldo dentro l'auto guidata da papà, in viaggio verso le vacanze in riva al fiume, la spiaggia dei poveri, ma per noi già una conquista, anche se poi ci appiopparono il nome di" zingari", perché solo loro frequentavano quei posti di notte, ma zingaro era pure sinonimo di avventura, di vita libera.
Man mano che ci si avvicinava cominciavo a spogliarmi, per poter sprecare meno tempo possibile da passare giocando.
Seduto nel sedile posteriore di quella Lancia 2C, talmente vecchia che quando pioveva minimo minimo chi stava seduto davanti si bagnava i piedi, sempre che non si fermasse, e bisognava asciugare lo spinterogeno.
E mio padre che comincia a rallentare, perché qualcosa non va, la gomma si bucò, e giù tutti i bagagli, la ruota di scorta era sotto il bagaglio, ma per sganciarla bisognava togliere tutto.
E poi mi rivedo seduto dietro salendo verso la montagna, nella nostra gita domenicale a trovare i nonni stanziali in quell'albergo per le loro consuete vacanze estive...
...Che ricchi mi sembravano, in albergo in montagna, anche se poi quel paesino distava non più di 30 km dalla loro casa, e in quanto a turismo non è che fosse poi così rinomato, ma allora era così, non c'erano le vacanze di massa.
E io seduto che provavo a leggere, e mi veniva il mal di testa, e allora via con i miei fratelli seduti in ginocchio a guardare le altre macchine che ci seguivano e a fare le boccacce fino a che mia madre non ci scopriva.
E sento gli odori di quelle giornate, sento l'imbarazzo quando mio nonno, comunista sfegatato, mi portava alla festa dell'unità, e mi attaccavano l'adesivo alla maglietta, ed io odiavo da matti quella cosa, e aspettavo il momento giusto per poter toglierlo non visto, con mio nonno che il più delle volte se ne accorgeva e, quando gli raccontavo la bugia di averlo perso, me ne attaccava un altro.
E la sagra del suo paese, talmente piccolo, era una frazione, con le due sole giostre che tornavano tutti gli anni, e mio nonno che non si accorgeva che ormai dentro quella macchinina ci ero cresciuto, e non ci stavo più.
E poi mi rivedo, più grande, in posa seduto davanti al tavolino da picnic, con giornale in mano, e cicca accesa, per far credere di aver cominciato a fumare...
... E pi, e poi...
...Giochi della memoria...


domenica 11 agosto 2019

Post Mortem

Sono ancora vivo...
...Cosa ci faccio dentro qua?
Sono ancora vivo...
Ma non mi riesce di muovermi, sento un grido salirmi su dalla gola, ma niente, solo silenzio.
Sono ancora vivo...
Vedo cosa mi stanno facendo, vedo la cassa dove mi hanno messo, ma non posso reagire, ho gli occhi aperti?
Sono ancora vivo...
Stanno chiudendo, Dio stanno chiudendo, non vedo più la luce, no vi prego, sono ancora vivo.
Sono ancora vivo...
Mi stanno spostando, mi portano dove riposerò per il resto dei miei giorni?
Sono ancora vivo...
Dio sento tutto muoversi intorno a me, sento gente che piange, persone che stanno toccando il legno che mi avvolge, urlo ancora, sono ancora vivo.
Sono ancora vivo...
Mi stanno calando, mi stanno calando, è finita...
Sono ancora vivo...

sabato 10 agosto 2019

numero 64

Mi raccomando, cerca di essere cazzuto nella vita, prevarica gli altri, vai avanti per la tua strada cercando di mantenere la tua vista puntata dritta verso l'obiettivo che ti sei proposto, non pensare agli altri, per essere qualcuno devi essere solo tu.
Cerca di essere furbo, anche se furbizia e disonestà a volte vanno a braccetto, e non fregartene di chi ti dice che magari puoi incontrare qualcuno più furbo di te; impara da lui, non mettertici contro, magari non per ora.
E chi se ne frega di pensare agli altri, tanto quando sarai arrivato potrai lavarti il cuore facendo donazioni, ovviamente detraibili dalle tasse che non paghi.
Essere brave persone, e poi perché?

Non sarai solo anche tu?

martedì 6 agosto 2019

numero 63

Che strano, mentre una volta scrivevo perché avevo paura di affrontare il mondo, ora che l'ho conosciuto, scrivo per fuggirmene!

I paesaggi del cuore

  I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...