Quando iniziai a...
Sempre troppo tardi!
Riuscirà il nostro eroe a scrivere quel libro, in cantiere da tanti anni? Parole, opere ed ammissioni, pensierini e curiosi aneddoti, in poche parole: stupidaggini.
Ricordi quante cose ci siamo detti?
Quante volte mi ripetevi, ce la possiamo fare?
Quante altre cose non abbiamo saputo dirci?
Che poi il tempo passa, e non ne resta più da dividere, o meglio ci ha pensato la vita a dividerci, con la sua tappa finale...
E tutto è rimasto lì, in sospeso...
Notte passata insonne...
Avere vent'anni, avere più domande che risposte...
Notte passata insonne...
Avere vent'anni, e poca vita ancora davanti...
Notte passata insonne...
Che al mattino, quando lo vengono a prendere, lui è già pronto...
E fuori è già mattina, e la luce lo lascia accecato...
E poi si guarda di raccogliere più immagini che può, come per conservare un ricordo di quell'azzurro del cielo...
E ad un tratto, lasciando stupiti i suoi compagni, disse: " oggi è una buona giornata, per morire!"
Che voglia di scendere un sentiero, tra arbusti bruciati dal sole, mentre là in fondo, come premio il mare, con le sue sfumature azzurro; questo pensava Silvio, mentre si recava al lavoro!
Due sconosciuti, un appuntamento, un viaggio a sorpresa...
Aeroporto check-in, e la sicurezza di incontrarsi, e riconoscersi!
Ora finalmente Silvio è arrivato all'aeroporto, destinazione Lampedusa, lì è caldo tutto l'anno...
Rimane solo da vedere Daria dov'è...
Capelli raccolti, vestito a fiori?
Una storia tra reale e virtuale, nata quasi per gioco, e pere gioco portata alla realtà...
Daria quasi estranea al mondo, con i suoi sogni, con le avventure già vissute dentro la testa, lui con un' amore da dimenticare...
Un gioco, una meta, Lampedusa, come migranti in cerca di una terra nuova, una vita nuova...
Silvio ci aveva pensato molto; esiste un'età oltre la quale non si può più giocare, vivere un'avventura, o credere nell'amore?
Aprì il computer, Trenitalia destinazione Roma: compra il biglietto di sola andata, fatto l'avventura inizia.
Per Daria era tutto più semplice, a Roma ci abitava, ed amava viaggiare...
La cosa che amava di più era poter condividere la sua meta, anche se non disdegnava i viaggi in solitaria, però in due...
Sdraiati in spiaggia a vedere albe o tramonti, dividere passeggiate attraversando villaggi, o zone desolate; chissà, magari condividere anche un letto...
E intanto Daria pensa se riuscirà a cavarne qualcosa di buono, da questa avventura, magari l'incipit per una nuova storia..
Vabbè una cosa alla volta, pensiamo a divertirci per ora!
Per Silvio il viaggio sarà un rito di iniziazione, un rito di passaggio, abbondare la vita comoda, tutte le sue sicurezze, per vivere un'avventura: pensate, nemmeno la prima notte in albergo aveva prenotato, da rabbrividire!
"Ammazza" pensò Silvio, dopo aver incontrato Daria, "ho ancora il mazzo di fiori in mano".
Che poi, portare un mazzo di fiori all'aeroporto, che idea originale, e che comodità, chissà se ci daranno un vaso, una volta saliti sull'aereo!
"Daria, questi sono per te!"
Arriva la chiamata per il loro aereo, e Daria regala un fiore ad ogni donna che passa...
Seduto in aereo, Silvio prende coraggio, e:" Daria, per cambiare, dimmi tuto quello che non devo sapere di te!"
..." Ok Silvio, comincio; io sono una strega..."
" Una strega?"
"Si Silvio, faccio succedere le cose, come quello che stiamo vivendo ora!"
"Beh, sai Daria, quasi quasi, scendo qui!"
"Buongiorno signore e signori, è il vostro comandante che vi parla.."
"Daria, di me non devi sapere che non so allacciarmi le scarpe, che odio vedere troppe luci aperte, che sono sei anni che non conosco donne, in senso biblico..."
Quanto può durare un viaggio Roma-Lampedusa, quante cose avranno da non dirsi, i nostri personaggi?
"Sai Daria, nemmeno il gioco con le mani che fa Stanlio riesco a fare!"
"Ma dimmi delle tue capacità stregonesche!"
"Sai Silvio, amo tantissimo l'amore, per amore è tutto...
Vorrei trovare qualcuno che mi potesse avvolgere col suo amore, essere per lui gheriglio e lui il mio guscio...
Mi nutro di abbracci, di baci, di presenza..."
Poco dopo Silvio cadde in un sonno improvviso!
" Scusami Daria, mi devo essere appisolato un attimo..."
"Avvertiamo i signori viaggiatori che siamo in fase di atterraggio..."
"Come, siamo già arrivati, quanto ho dormito?"
Silvio guarda fuori, uno stupendo tramonto del mare...
"Peccato Silvio, ti sei perso il bellissimo spettacolo che Lampedusa ti aveva preparato!"
"Adesso Daria, sono nelle tue mani, se vogliamo dormire, devi portarmi tu in qualche posto..."
"Silvio segue Dari, come un pulcino segue la sua chioccia, e nel mentre guarda ammirato lo spettacolo dell'isola, non perdendo mai i passi sicuri di Daria, che fa da guida e Cicerone...
E nel loro cammino verso la meta, la loro strada diventa mare, e il suono dell'acqua si trasforma in musica, e poi si trovano a danzare, con Daria che volteggia nel suo abito lungo, mentre lui, impacciato, man mano si scioglie; magia?
E la meta non è più importante, dove si va a dormire?
Perché, si va a dormire?
La vite sistemata a veranda con vista mare, il posto ideale per mangiare cullati dal rumore dell'acqua, e coccolati dalla gioia del cibo; e Silvio appena vide la struttura, si sentì a casa...
Il sogno di solito finisce al mattino, o in qualsivoglia momento del risveglio, pensava Silvio, mentre guardava Daria volteggiare nella stanza, abbastanza grande, ma già riempita di lei.
Lei si sedette sul suo letto, o almeno quello che aveva deciso fosse dei due letti il suo, la stanza non aveva un letto matrimoniale, tolse il vestito lasciando scoperta e nuda la sua schiena, si infilò una maglietta dei Radiohead, raccolse i capelli con un elastico e disse " Silvio, vado in doccia!"
E lui rimane li, meditando, mentre aspetta Daria, intanto sistema le sue cose, fino a che non si apre la porta, e tra mille profumi esce lei: "Silvio, che dici, si va a mangiare?"
Ma mangiare è saziarsi, o è deliziare una serata col cibo?
"Mia dama, posso esserle cavalier servente per questa serata?" "Permesso accordato messere!" E scoppiarono a ridere, prendendosi sottobraccio, per andare a cenare!
Grigliata di pesce, accompagnata da un buon bianco isolano, e chiacchiere e risate, e poi d'un tratto Daria "sai Silvio, io faccio succedere le cose!"
Silvio scoppiò a ridere ebbro di gioia e di vino, poi si fece serio, e disse:" scusa Daria, in che senso?"
"Vedi quella coppia laggiù, lei fra poco se ne andrà!", e appena Silvio si girò per vedere quale coppia, la donna alzò la voce, e spostata la sedia, lanciò del vino in faccia al suo lui esterrefatto, lasciandolo interdetto e titubante sul seguirla o lasciarla andare.
In quel tempo ci sguazzava a meraviglia, cielo grigio, pioggia, freddo e poca gente in giro!
Tanto poi, bastava indossare un paio di stivali, e via, a calpestare l'acqua delle pozzanghere, fingendo di essere una nave, trascinando i piedi, e lasciando una scia dietro di sé!
Poi la destinazione poteva esserci, o no, l'importante era andare!
Tu guarda fisso il cielo, pronta ad esprimere un desiderio...
Io salgo su in alto, cerco la stella più luminosa e scendo giù...
Cadente...
Ed iniziai a guardare le stelle, e studiare il cielo, quando mi dissero che una persona a me cara, era andata all'altro mondo...
E cercavo...
Sicuro che questo altro mondo fosse parecchio capiente!
Amore, se mai un giorno dovessi morire, ricordati che dentro la bara, vorrei il biglietto di ritorno, sia mai che non mi piacia...
Quando fate all'Amore, usate metodi naturali?
Ve ne consiglio io uno!
Anni fa conobbi una ragazza, la mia prima morosa, e dopo qualche visita, un giorno il padre, che salutavo sempre, assieme alla madre, prima di ritirarmi in salotto con la mia amata, mi chiese se bevevo un bicchiere di vino!
Dovete sapere che lui aveva parecchie viti, e vinificava un passito molto buono, il torcolato!
Al mio diniego, replicò con " come vieni in casa di contadini, e non bevo vino?"
Io però ero astemio, ma non potei rifiutare il bicchiere da acqua colmo di torcolato...
Morale della favola, passai il resto del tempo a dormire sul divano!
Poi un giorno, quando avremo creato il megasupercomputer, che riuscirà a contenere tutti la scienza del mondo, dove potrà entrare tutto il conosciuto dell'uomo, dalla storia alla filosofia, dalla letteratura alla matematica, ogni libro scritto in ogni epoca, allora in quel preciso momento si potrà chiedergli cosa mai lui potrà fare per esserci d'aiuto, e liberare l'uomo da ogni schiavitù...
E dopo un tempo brevissimo, sul monitor, comparirà " questo", e con un rumore infernale si autodistruggerà...
Chissà poi se capirai, se ti dico cose che avrei sempre voluto dirti, ma sono rimaste chiuse dentro il mio cuore...
L'autunno coi suoi colori sembra quasi un semaforo...
Tonalità dal giallo arancio, rallentare, al rosso, fermati...
Fermati dopo la bella stagione, sta arrivando l'inverno, la pausa, il momento di raccogliere i frutti del duro lavoro, aspettando venga la primavera e scatti il verde, il ritorno alla vita!
Se solo avessi raccolto tutte le lacrime che hai pianto, ora avremmo un mare dentro il nostro giardino...
E andando a piedi incontro ad un probabile temporale, con grosse nuvole cariche di pioggia, e lampi ad illuminare quella notte scura...
E bestemmiandolo chiesi a Dio, mi desse una risposta, o almeno mi fulminasse in quel preciso istante, a porre fine a questa strana vita...
E poi all'improvviso un vento via via più forte, mi lasciò solo, sotto un cielo di stelle...
Me ne rimasi sepolto in casa molti dei miei anni di gioventù, sognando e sperando che la vita venisse a bussare alla mia porta...
Poi decisi di vivere, e scesi in trincea, sono passati quanti anni, quaranta o giù di lì, ora ho il bisogno di ritirarmi, e riprendere a sognare...
..e a sapere che avessi un solo, unico giorno da vivere, e magari lo passerei tutto a decidere cosa fare, e poi...
Sono uscito a cercare ispirazione...
Tutto faceva pensare al meglio, la notte che se ne stava andando, svanendo alle prime luci dell'alba...
Il cielo che si stava dipingendo d'azzurro, le nuvole grigie, che pian piano prendevano arie tonalità di giallo...
Poca vita in giro, qualcuno a correre o a passeggiare col cane, qualche rara macchina, chi al ritorno da una serata di festa o chissà di lavoro, e qualcuno che al lavoro ci stava andando...
Ma molto silenzio, con solo il canto degli uccelli, e i loro voli a rendere vivo questo cielo azzurro...
Poi d'intorno le montagne, che da oscura presenza, via via si palesavano, rivelando chiazze di verde, e canaloni di ghiaia...
E poi avanti, cercando qualcosa tra campi coltivati, o preparati per la nuova semina...
Ma nulla, nulla che mi desse un'emozione...
Sono tornato a casa e ho scritto!
...nel frattempo...
Un inizio così, strano, nel frattempo presume che si sia svolta un'altra scena prima.
Ma in ogni storia c'è un inizio che avviene prima dell'inizio della storia stessa, o forse no?
Ed un giorno, sentendosi sola e trascurata, decise che, quel sole che scaldava tutti, doveva essere solo suo.
Ci pensò sopra, e arrivata a capire come compiere l'impresa, si organizzò, e cominciò.
Preparata una bella base solida, si mise a costruire una scala che l'avrebbe portata ad avvicinarsi abbastanza al sole, tanto da poterlo prendere alla fune, e trascinarlo verso casa sua.
Dai suoi calcoli, in qualche giorno ce l'avrebbe fatta, perché si sa che le imprese più ardite, sono da risolvere in poco tempo.
Al terzo giorno, e raggiunta una altezza già, importante, si alzò verso il sole, per vedere quanto ancora mancava...
Il sole brillava come non mai quel giorno, e la sua luce, forse la stanchezza, e il caldo, le diedero un'intorpidimento tale, che rovinò disgraziatamente giù dalla scala, rimanendo esanime al suolo...
In quel preciso momento, sembrò scendere una lacrima dal sole...
La morale qual'e', io non ve la so dire,so solo che, se qualche sole illumina anche la vostra vita, non abbiate paura, e non siate egoisti, non tenetelo solo per voi...
Sotto un cielo di stelle cadenti...
Amore hai visto quella stella?
Ero troppo impegnato a fissare i tuoi occhi...
Già dal suo inizio questa storia sarà diversa...
Venne chiamato Isaac non tanto per conoscenze scientifiche del padre, ma per una balbuzie, che impedi' al genitore di dargli il nome giusto, Isacco!!!
Poi di suo padre non conservava un gran ricordo, forse le piccole scorribande al mare, con il padre attento a non fare sì che il figlio piccolo annegasse, mentre il nostro restava lì nella sua pozzanghera, a mo'di maiale, con la mamma che aveva un gran bell'urlare, a richiamarlo.
Poi il padre se ne andò, la mamma disse che era volato in cielo, anche se un cugino più grande, un giorno gli raccontò che, forse sempre di cielo si trattava, ma che aveva sentito che aveva trovato una donna, talmente bella, da sembrare un'angelo....
Diventato più grande, alla fine la mamma raccontò a Isaac la verità, e dove lui avrebbe potuto ritrovare papà!
Ed eccomi qua, finalmente deciso ad incontrarlo, non so cosa succederà, ma oramai sono pronto, biglietto del treno, indirizzo in tasca, basta solo arrivi il treno, e via...
"Il diretto Venezia Milano è in arrivo al binario 3, ferma a Verona...", Gracchia l'altoparlante, dando le istruzioni ai viaggiatori.
Attendo che scendano i pochi che si fermano, e salgo, cerco un posto tranquillo, infilo le cuffie ed inizio il viaggio!
Un viaggio di un'ora circa, devo annegare i miei pensieri, devo mettere su qualcosa che non mi faccia pensare...
Dr.stein degli Helloween, brano perfetto, in questo momento, al massimo ricordo i miei trascorsi in radio; improbabile speaker di una improbabile radio che trasmetteva 24 ore di musica liscio e revival, fino a quando implodeva e vomitava tra quelle onde, la nostra inusuale musica metal...
Magari questo te lo potrei raccontare papà, sempre se riuscirò a chiamarti papà!
Che poi, papà cosa vuol dire?
Chi ti ha dato la vita, o chi ti ha cresciuto, e mia madre allora, cosa è stata per noi, padre e madre?
Troppi pensieri ancora, giù di Burn dei Deep Purple, e vai a perdermi con gli assoli, tastiera, chitarra, e dentro me li fischietto, come faccio sempre, stonato come da sempre, cantante rock mancato, come tante cose nella vita...
Mancanze!
Esco dallo zaino il libro di Rumiz, Microcosmi, incomincio a leggere!
Quando Isaac rimase solo, la madre e il fratello rimasero coinvolti in uno stupido incidente d'auto, e morirono a distanza di poche ore uno dall'altra, pensò che avrebbe avuto tutti e motivi per ritrovare papà, come gli suonava strana sta parola!
Sistemate tutte le faccende burocratiche del recente lutto, e cercato di dare un nuovo senso alla sua vita, cominciò a programmare tutto!
Ma detta così, la cosa sembra facile; il difficile fu tutto il resto, dal momento della decisione alla realizzazione, Isaac non ricorda più nemmeno quanto tempo passò.
Fortuna aveva un lavoro, e che i soldi per lui non erano un problema, altrimenti una mazzata del genere, anche economicamente, l'avrebbe distrutto.
Ora vi chiedete come può Isaac sopportare un'esperienza dolorosa del genere, ma d'altra parte tutta la sua vita si svolse su binari diversi, tutto è provvisorio e incerto il suo percorso!
Facendo un passo indietro, all' epoca dei fatti Isaac, aveva poco più di vent'anni, e tutta una vita ancora davanti a lui!
Lo studio non era stata una grande scelta per lui, voleva una scuola professionale, ma si iscrisse ad un istituto tecnico, per garantire alla mamma un figlio diplomato, col solo risultato di lasciare dopo un biennio stentato, e a metà del terzo anno, e via al lavoro, soldi indipendenza, sigarette, e un pò di alcool, ma solo per caricarsi e lasciare a casa la timidezza.
Ed eccomi quasi arrivato!
L'altoparlante gracchia la stazione di arrivo, mi alzo, mi stiracchio, in colonna con gli altri viaggiatori che scendono, ed eccomi qui, ad iniziare la nuova avventura!
Camminando mi immagino la scena, mio padre che apre la porta e trova davanti me, ma me chi?
I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...