lunedì 16 novembre 2020

venerdì 13 novembre 2020

numero 235

 Ricordi quante cose ci siamo detti?

Quante volte mi ripetevi, ce la possiamo fare?

Quante altre cose non abbiamo saputo dirci?

Che poi il tempo passa, e non ne resta più da dividere, o meglio ci ha pensato la vita a dividerci, con la sua tappa finale...

E tutto è rimasto lì, in sospeso...

sabato 7 novembre 2020

numero 234

 Notte passata insonne...

Avere vent'anni, avere più domande che risposte...

Notte passata insonne...

Avere vent'anni, e poca vita ancora davanti...

Notte passata insonne...

Che al mattino, quando lo vengono a prendere, lui è già pronto...

E fuori è già mattina, e la luce lo lascia accecato...

E poi si guarda di raccogliere più immagini che può, come per conservare un ricordo di quell'azzurro del cielo...

E ad un tratto, lasciando stupiti i suoi compagni, disse: " oggi è una buona giornata, per morire!"

domenica 1 novembre 2020

Daria e Silvio

Che voglia di scendere un sentiero, tra arbusti bruciati dal sole, mentre là in fondo, come premio il mare, con le sue sfumature azzurro; questo pensava Silvio, mentre si recava al lavoro!

Due sconosciuti, un appuntamento, un viaggio a sorpresa...

Aeroporto check-in, e la sicurezza di incontrarsi, e riconoscersi!

Ora finalmente Silvio è arrivato all'aeroporto, destinazione Lampedusa, lì è caldo tutto l'anno...

Rimane solo da vedere Daria dov'è...

Capelli raccolti, vestito a fiori?

Una storia tra reale e virtuale, nata quasi per gioco, e pere gioco portata alla realtà...

Daria quasi estranea al mondo, con i suoi sogni, con le avventure già vissute dentro la testa, lui con un' amore da dimenticare...

Un gioco, una meta, Lampedusa, come migranti in cerca di una terra nuova, una vita nuova...

Silvio ci aveva pensato molto; esiste un'età oltre la quale non si può più giocare, vivere un'avventura, o credere nell'amore?

Aprì il computer, Trenitalia destinazione Roma: compra il biglietto di sola andata, fatto l'avventura inizia.

Per Daria era tutto più semplice, a Roma ci abitava, ed amava viaggiare...

La cosa che amava di più era poter condividere la sua meta, anche se non disdegnava i viaggi in solitaria, però in due...

Sdraiati in spiaggia a vedere albe o tramonti, dividere passeggiate attraversando villaggi, o zone desolate; chissà, magari condividere anche un letto...

E intanto Daria pensa se riuscirà a cavarne qualcosa di buono, da questa avventura, magari l'incipit per una nuova storia..

Vabbè una cosa alla volta, pensiamo a divertirci per ora!

Per Silvio il viaggio sarà un rito di iniziazione, un rito di passaggio, abbondare la vita comoda, tutte le sue sicurezze, per vivere un'avventura: pensate, nemmeno la prima notte in albergo aveva prenotato, da rabbrividire!

"Ammazza" pensò Silvio, dopo aver incontrato Daria, "ho ancora il mazzo di fiori in mano".

Che poi, portare un mazzo di fiori all'aeroporto, che idea originale, e che comodità, chissà se ci daranno un vaso, una volta saliti sull'aereo!

"Daria, questi sono per te!"

Arriva la chiamata per il loro aereo, e Daria regala un fiore ad ogni donna che passa...

Seduto in aereo, Silvio prende coraggio, e:" Daria, per cambiare, dimmi tuto quello che non devo sapere di te!"

..." Ok Silvio, comincio; io sono una strega..."

" Una strega?"

"Si Silvio, faccio succedere le cose, come quello che stiamo vivendo ora!"

"Beh, sai Daria, quasi quasi, scendo qui!"

"Buongiorno signore e signori, è il vostro comandante che vi parla.."

"Daria, di me non devi sapere che non so allacciarmi le scarpe, che odio vedere troppe luci aperte, che sono sei anni che non conosco donne, in senso biblico..."

Quanto può durare un viaggio Roma-Lampedusa, quante cose avranno da non dirsi, i nostri personaggi?

"Sai Daria, nemmeno il gioco con le mani che fa Stanlio riesco a fare!"

"Ma dimmi delle tue capacità stregonesche!"

"Sai Silvio, amo tantissimo l'amore, per amore è tutto...

Vorrei trovare qualcuno che mi potesse avvolgere col suo amore, essere per lui gheriglio e lui il mio guscio...

Mi nutro di abbracci, di baci, di presenza..."

Poco dopo Silvio cadde in un sonno improvviso!

" Scusami Daria, mi devo essere appisolato un attimo..."

"Avvertiamo i signori viaggiatori che siamo in fase di atterraggio..."

"Come, siamo già arrivati, quanto ho dormito?"

Silvio guarda fuori, uno stupendo tramonto del mare...

"Peccato Silvio, ti sei perso il bellissimo spettacolo che Lampedusa ti aveva preparato!"

"Adesso Daria, sono nelle tue mani, se vogliamo dormire, devi portarmi tu in qualche posto..."

"Silvio segue Dari, come un pulcino segue la sua chioccia, e nel mentre guarda ammirato lo spettacolo dell'isola,  non perdendo mai i passi sicuri di Daria, che fa da guida e Cicerone...

E nel loro cammino verso la meta, la loro strada diventa mare, e il suono dell'acqua si trasforma in musica, e poi si trovano a danzare, con Daria che volteggia nel suo abito lungo, mentre lui, impacciato, man mano si scioglie; magia?

E la meta non è più importante, dove si va a dormire?

Perché, si va a dormire?

La vite sistemata a veranda con vista mare, il posto ideale per mangiare cullati dal rumore dell'acqua, e coccolati dalla gioia del cibo; e Silvio appena vide la struttura, si sentì a casa...

Il sogno di solito finisce al mattino, o in qualsivoglia momento del risveglio, pensava Silvio, mentre guardava Daria volteggiare nella stanza, abbastanza grande, ma già riempita di lei.

Lei si sedette sul suo letto, o almeno quello che aveva deciso fosse dei due letti il suo, la stanza non aveva un letto matrimoniale, tolse il vestito lasciando scoperta e nuda la sua schiena, si infilò una maglietta dei Radiohead, raccolse i capelli con un elastico e disse " Silvio, vado in doccia!"

E lui rimane li, meditando, mentre aspetta Daria, intanto sistema le sue cose, fino a che non si apre la porta, e tra mille profumi esce lei: "Silvio, che dici, si va a mangiare?"

Ma mangiare è saziarsi, o è deliziare una serata col cibo?

"Mia dama, posso esserle cavalier servente per questa serata?" "Permesso accordato messere!" E scoppiarono a ridere, prendendosi sottobraccio, per andare a cenare!

Grigliata di pesce, accompagnata da un buon bianco isolano, e chiacchiere e risate, e poi d'un tratto Daria "sai Silvio, io faccio succedere le cose!"

Silvio scoppiò a ridere ebbro di gioia e di vino, poi si fece serio, e disse:" scusa Daria, in che senso?"

"Vedi quella coppia laggiù, lei fra poco se ne andrà!", e appena Silvio si girò per vedere quale coppia, la donna alzò la voce, e spostata la sedia, lanciò del vino in faccia al suo lui esterrefatto, lasciandolo interdetto e titubante sul seguirla o lasciarla andare.




giovedì 22 ottobre 2020

numero 232

 Lascio il mio cuore qui, sul tuo comodino, abbine cura, fa che non prenda polvere...

mercoledì 21 ottobre 2020

lunedì 12 ottobre 2020

numero 230

 In quel tempo ci sguazzava a meraviglia, cielo grigio, pioggia, freddo e poca gente in giro!

Tanto poi, bastava indossare un paio di stivali, e via, a calpestare l'acqua delle pozzanghere, fingendo di essere una nave, trascinando i piedi, e lasciando una scia dietro di sé!

Poi la destinazione poteva esserci, o no, l'importante era andare!

giovedì 8 ottobre 2020

numero 229

 Tu guarda fisso il cielo, pronta ad esprimere un desiderio...

Io salgo su in alto, cerco la stella più luminosa e scendo giù...

Cadente...

martedì 6 ottobre 2020

numero 228

 Ed iniziai a guardare le stelle, e studiare il cielo, quando mi dissero che una persona a me cara, era andata all'altro mondo...

E cercavo...

Sicuro che questo altro mondo fosse parecchio capiente!

sabato 26 settembre 2020

numero 227

 Amore, se mai un giorno dovessi morire, ricordati che dentro la bara, vorrei il biglietto di ritorno, sia mai che non mi piacia...

Metodi naturali

 Quando fate all'Amore, usate metodi naturali?

Ve ne consiglio io uno!

Anni fa conobbi una ragazza, la mia prima morosa, e dopo qualche visita, un giorno il padre, che salutavo sempre, assieme alla madre, prima di ritirarmi in salotto con la mia amata, mi chiese se bevevo un bicchiere di vino!

Dovete sapere che lui aveva parecchie viti, e vinificava un passito molto buono, il torcolato!

Al mio diniego, replicò con " come vieni in casa di contadini, e non bevo vino?"

Io però ero astemio, ma non potei rifiutare il bicchiere da acqua colmo di torcolato...

Morale della favola, passai il resto del tempo a dormire sul divano!

giovedì 24 settembre 2020

La fine

 Poi un giorno, quando avremo creato il megasupercomputer, che riuscirà a contenere tutti la scienza del mondo, dove potrà entrare tutto il conosciuto dell'uomo, dalla storia alla filosofia, dalla letteratura alla matematica, ogni libro scritto in ogni epoca, allora in quel preciso momento si potrà chiedergli cosa mai lui potrà fare per esserci d'aiuto, e liberare l'uomo da ogni schiavitù...

E dopo un tempo brevissimo, sul monitor, comparirà " questo", e con un rumore infernale si autodistruggerà...

martedì 8 settembre 2020

numero 226

 Chissà poi se capirai, se ti dico cose che avrei sempre voluto dirti, ma sono rimaste chiuse dentro il mio cuore...

domenica 6 settembre 2020

Autunno

 L'autunno coi suoi colori sembra quasi un semaforo...

Tonalità dal giallo arancio, rallentare, al rosso, fermati...

Fermati dopo la bella stagione, sta arrivando l'inverno, la pausa, il momento di raccogliere i frutti del duro lavoro, aspettando venga la primavera e scatti il verde, il ritorno alla vita!

numero 225

 Il cerchi le parole, come geometria dello scrittore...

domenica 30 agosto 2020

Mare

 Se solo avessi raccolto tutte le lacrime che hai pianto, ora avremmo un mare dentro il nostro giardino...

sabato 29 agosto 2020

numero 224

 E andando a piedi incontro ad un probabile temporale, con grosse nuvole cariche di pioggia, e lampi ad illuminare quella notte scura...

E bestemmiandolo chiesi a Dio, mi desse una risposta, o almeno mi fulminasse in quel preciso istante, a porre fine a questa strana vita...

E poi all'improvviso un vento via via più forte, mi lasciò solo, sotto un cielo di stelle...

domenica 23 agosto 2020

numero 223

 Me ne rimasi sepolto in casa molti dei miei anni di gioventù, sognando e sperando che la vita venisse a bussare alla mia porta...

Poi decisi di vivere, e scesi in trincea, sono passati quanti anni, quaranta o giù di lì, ora ho il bisogno di ritirarmi, e riprendere a sognare...

mercoledì 19 agosto 2020

numero 222

 ..e a sapere che avessi un solo, unico giorno da vivere, e magari lo passerei tutto a decidere cosa fare, e poi...

domenica 16 agosto 2020

Domenica mattina

 Sono uscito a cercare ispirazione...

Tutto faceva pensare al meglio, la notte che se ne stava andando, svanendo alle prime luci dell'alba...

Il cielo che si stava dipingendo d'azzurro, le nuvole grigie, che pian piano prendevano arie tonalità di giallo...

Poca vita in giro, qualcuno a correre o a passeggiare col cane, qualche rara macchina, chi al ritorno da una serata di festa o chissà di lavoro, e qualcuno che al lavoro ci stava andando...

Ma molto silenzio, con solo il canto degli uccelli, e i loro voli a rendere vivo questo cielo azzurro...

Poi d'intorno le montagne, che da oscura presenza, via via si palesavano, rivelando chiazze di verde, e canaloni di ghiaia...

E poi avanti, cercando qualcosa tra campi coltivati, o preparati per la nuova semina...

Ma nulla, nulla che mi desse un'emozione...

Sono tornato a casa e ho scritto!

giovedì 13 agosto 2020

numero 221

 ...nel frattempo...

Un inizio così, strano, nel frattempo presume che si sia svolta un'altra scena prima.

Ma in ogni storia c'è un inizio che avviene prima dell'inizio della storia stessa, o forse no?

lunedì 10 agosto 2020

numero 220

 Ed un giorno, sentendosi sola e trascurata, decise che, quel sole che scaldava tutti, doveva essere solo suo.

Ci pensò sopra, e arrivata a capire come compiere l'impresa, si organizzò, e cominciò.

Preparata una bella base solida, si mise a costruire una scala che l'avrebbe portata ad avvicinarsi abbastanza al sole, tanto da poterlo prendere alla fune, e trascinarlo verso casa sua.

Dai suoi calcoli, in qualche giorno ce l'avrebbe fatta, perché si sa che le imprese più ardite, sono da risolvere in poco tempo.

Al terzo giorno, e raggiunta una altezza già, importante, si alzò verso il sole, per vedere quanto ancora mancava...

Il sole brillava come non mai quel giorno, e la sua luce, forse la stanchezza, e il caldo, le diedero un'intorpidimento tale, che rovinò disgraziatamente giù dalla scala, rimanendo esanime al suolo...

In quel preciso momento, sembrò scendere una lacrima dal sole...

La morale qual'e', io non ve la so dire,so solo che, se qualche sole illumina anche la vostra vita, non abbiate paura, e non siate egoisti, non tenetelo solo per voi...


Numero 219

 Sotto un cielo di stelle cadenti...

Amore hai visto quella stella?

Ero troppo impegnato a fissare i tuoi occhi...

numero 218

 Come và la vita?

Mi si allarga...

venerdì 7 agosto 2020

Isaac

 Già dal suo inizio questa storia sarà diversa...

Venne chiamato Isaac non tanto per conoscenze scientifiche del padre, ma per una balbuzie, che impedi' al genitore di dargli il nome giusto, Isacco!!!

Poi di suo padre non conservava un gran ricordo, forse le piccole scorribande al mare, con il padre attento a non fare sì che il figlio piccolo annegasse, mentre il nostro restava lì nella sua pozzanghera, a mo'di maiale, con la mamma che aveva un gran bell'urlare, a richiamarlo.

Poi il padre se ne andò, la mamma disse che era volato in cielo, anche se un cugino più grande, un giorno gli raccontò che, forse sempre di cielo si trattava, ma che aveva sentito che aveva trovato una donna, talmente bella, da sembrare un'angelo....

Diventato più grande, alla fine la mamma raccontò a Isaac la verità, e dove lui avrebbe potuto ritrovare papà!

Ed eccomi qua, finalmente deciso ad incontrarlo, non so cosa succederà, ma oramai sono pronto, biglietto del treno, indirizzo in tasca, basta solo arrivi il treno, e via...

"Il diretto Venezia Milano è in arrivo al binario 3, ferma a Verona...", Gracchia l'altoparlante, dando le istruzioni ai viaggiatori.

Attendo che scendano i pochi che si fermano, e salgo, cerco un posto tranquillo, infilo le cuffie ed inizio il viaggio!

Un viaggio di un'ora circa, devo annegare i miei pensieri, devo mettere su qualcosa che non mi faccia pensare...

Dr.stein degli Helloween, brano perfetto, in questo momento, al massimo ricordo i miei trascorsi in radio; improbabile speaker di una improbabile radio che trasmetteva 24 ore di musica liscio e revival, fino a quando implodeva e vomitava tra quelle onde, la nostra inusuale musica metal...

Magari questo te lo potrei raccontare papà, sempre se riuscirò a chiamarti papà!              

Che poi, papà cosa vuol dire? 

Chi ti ha dato la vita, o chi ti ha cresciuto, e mia madre allora, cosa è stata per noi, padre  e madre?

Troppi pensieri ancora, giù di Burn dei Deep Purple, e vai a perdermi con gli assoli, tastiera, chitarra, e dentro me li fischietto, come faccio sempre, stonato come da sempre, cantante rock mancato, come tante cose nella vita...

Mancanze!

Esco dallo zaino il libro di Rumiz, Microcosmi, incomincio a leggere!

Quando Isaac rimase solo, la madre e il fratello rimasero coinvolti in uno stupido incidente d'auto, e morirono a distanza di poche ore uno dall'altra, pensò che avrebbe avuto tutti e motivi per ritrovare papà, come gli suonava strana sta parola!

Sistemate tutte le faccende burocratiche del recente lutto, e cercato di dare un nuovo senso alla sua vita, cominciò a programmare tutto!

Ma detta così, la cosa sembra facile; il difficile fu tutto il resto, dal momento della decisione alla realizzazione, Isaac non ricorda più nemmeno quanto tempo passò.

Fortuna aveva un lavoro, e che i soldi per lui non erano un problema, altrimenti una mazzata del genere, anche economicamente, l'avrebbe distrutto.

Ora vi chiedete come può Isaac sopportare un'esperienza dolorosa del genere, ma d'altra parte tutta la sua vita si svolse su binari diversi, tutto è provvisorio e incerto il suo percorso!

Facendo un passo indietro, all' epoca dei fatti Isaac, aveva poco più di vent'anni, e tutta una vita ancora davanti a lui!

Lo studio non era stata una grande scelta per lui, voleva una scuola professionale, ma si iscrisse ad un istituto tecnico, per garantire alla mamma un figlio diplomato, col solo risultato di lasciare dopo un biennio stentato, e a metà del terzo anno, e via al lavoro, soldi indipendenza, sigarette, e un pò di alcool, ma solo per caricarsi e lasciare a casa la timidezza.

Ed eccomi quasi arrivato!

L'altoparlante gracchia la stazione di arrivo, mi alzo, mi stiracchio, in colonna con gli altri viaggiatori che scendono, ed eccomi qui, ad iniziare la nuova avventura!

Camminando mi immagino la scena, mio padre che apre la porta e trova davanti me, ma me chi?





mercoledì 5 agosto 2020

Dei miei amori ti parlerò 2

Quanto tempo ci ho messo a capire che mi piacevi?
Forse me ne sono accorto solo quando mi hai chiesto perché ti prendevo in giro...
Poi cominciai a corteggiarti, ma senza osare troppo, c'era sempre la solita paura di perderti come amica...
Aveva ragione Mario, prima ci si prova, e poi semmai si diventa amici...
Poi quando smisi, e venni a sapere che...

domenica 2 agosto 2020

Dei miei amori, ti parlerò...

Poi un giorno ti parlerò dei miei amori, e magari tu pure ti ci ritroverai, per esserne stata protagonista, o solo comparsa, con me, o senza di me, perché poi gli amori si sa sono tutti uguali!
E ti ritroverai seduta sulle mie ginocchia, così vicina, che avrei potuto fare tutto di te, così lontana, purtroppo dal mio cuore, cuore innamorato dell'amore, cuore assetato
d'amore, e con la mia coscienza che mi urlava forte di non rompere quel delicato equilibrio...
Fu la prima volta che da cacciatore, divenni preda e chi sa forse fu questo...
Alla fine fu lì la fine, perché l'illusione è dura, sia se sia qualcuno a crearla, sia quando siamo noi stessi a farcele.
E magari mi saresti servita si, a fare esperienza con l'amore, ma ti volevo troppo bene...

numero 216

Di quell'Amore conteso, fui causa ed effetto...
Troppo giovane la donna che mi concepì, mia madre, per potersi unire in matrimonio al suo amato, mio padre!
Le leggi del tempo, davano la maggiore età a ventun'anni, e mia madre non era da molto ventenne...
Effetto del loro amore, causa di quel matrimonio fatto di fretta.
Foto in bianco e nero, ingiallite dal tempo, velate di malinconia per quella fresca perdita, se ne era andata la nonna materna, e per quel matrimonio che sapeva di riparatore, ma che poi fu così longevo...
Finché morte non vi separi...
E mia madre che ricorda sempre, che pure io mi mangiai la mia fetta di torta, piccolo embrione di quattro mesi...
E poi il paese piccolo, e la gente parla, storie di altri tempi, di altri tempi?

sabato 1 agosto 2020

Il mio zaino ( piccola storia triste)

Un giorno ho comprato uno zaino, sai quei bei zaini abbastanza capienti, tipo da montagna, ma non troppo, quelli pieni di laccetti, si sa mai che ti deve attaccarci corde, piccozza e quant'altro ti serva a scalare, peccato io soffra di vertigini, ma vabbè...
Insomma questo zaino mi era compagno di viaggio!
Però un giorno, per un giorno mi abbandonò!
Andammo in vacanza a Cipro, e al momento di ritirare i bagagli, lui non c'era, allora vai con tutta la trafila per lo smarrimento dei bagagli, fortuna mia moglie mastica un po' di inglese, io masticavo improperi!
Poi una volta arrivati in albergo mi accorsi che c'erano cose che mi servivano, nello zaino, beh dormiamoci sopra!
Il giorno dopo, con mia grande gioia, mi fu riconsegnato!
Pensai allora fosse stato a causa dei lacci slacciati, e pensai di premunirmi al ritorno di allacciarli tutti!
Fummo costretti a ritornare dal viaggio in fretta e furia, ma all'aeroporto feci chiedere a mia moglie che non mi perdessero lo zaino un'altra volta!
Arriviamo a Milano, arrivano i bagagli, e cosa manca?
Si, proprio lui, il mio zaino!
Morale della favola, mi chiamarono dopo qualche giorno se potevo andare a ritirarlo a Venezia, pronto?
Voi me l'avete perso, voi me lo conegnate!
Alla fine lo zaino si era fatto un giro per l'Europa, beato lui, Larnaka-Oslo, Oslo- Venezia...
Fine!!!

venerdì 31 luglio 2020

numero 215

... poi all'improvviso, ti accorgi di essere rimasto solo, perché si sa che lo scegliere la solitudine, ed il rimanere soli, cambia completamente...
E ti rimane un sacco di tempo...
Mo' che faccio?
Scrivo!

giovedì 30 luglio 2020

Miti

La ignoranza ha creato Miti e Leggende, ha creato personaggi straordinari, Elfi, Gnomi e Fate, abitanti in posti ricchi di favole, che poi la nostra intelligenza ha estinto...
Si alimentano della nostra fantasia...

numero 214

Riflessione spirituale...
L'uomo di per sé è proteso verso il cielo.
La sua struttura fisica lo porta ad elevarsi, non fosse stato così, saremo ancora a quattro zampe...
L'uomo che tende al cielo, a non peccare!
Il serpente simbolo del peccato, costretto a strisciare tra la polvere...

sabato 25 luglio 2020

numero 211

...e poi ti accorgi che stai modellando qualcosa, e quel qualcosa, pian piano sta prendendo forma, prima un pezzo di argilla, poi una forma, e via via una foggia...

sabato 18 luglio 2020

numero 210

È vanagloria aspettare che qualcuno si ricordi di te, almeno un giorno in un anno, o ognuno ha quel che si merita?

mercoledì 15 luglio 2020

Ti racconto

Ti racconto in questo mio, né gli amori, né le gesta eroiche dei protagonisti, bensì ti ricorderò di quel che abbiamo vissuto, prima che la nebbia del tempo si porti via tutto, come il tempo già se portato via alcuni degli attori protagonisti!
La storia è per te che o ai fatti non hai potuto partecipare, o vivendoli, rischi di dimenticare!

La casa

La casa dei miei nonni paterni, a vederla ora era una casa molto povera, ma ai tempi, per me era solo la casa dei nonni.
Fatta tutta di mattoni, aveva un fascino particolare.
Non aveva un portone per entrare, ma un piccolo cortile di sassi, con una veranda fatta con la vite americana, che agli inizi d'agosto, con la festa del patrono, ci dava già quei buoni grappoli di uva nera e dolce, e forniva riparo e frescura, per le nostre solite feste di famiglia.
La casa aveva due pezzi di terra recintati, sulla sinistra c'era un orto, la gioia del nonno, e che a me bambino, sembrava enorme, sulla destra una specie di giardino, metà delle nostre avventure, che all'inizio aveva una fontana, con l'acqua che scorreva sempre, gelida d'inverno, ma rinfrescante d'estate per noi, e per le angurie che ci navigavano dentro, e che riuscivano a rimanere intatte anche ai nostri ripetuti tentativi di annegamento!
Dentro il giardino, durante una nostra sessione di scavi, trovammo pure un tesoro, delle monete che qualche mio zio, poco furbo, o ingenuo, seminò su consiglio, sperando nella crescita dei soldi ( ma i soldi si sa, non crescono sugli alberi, o no?)
La casa contava di due stanze per piano, al piano terra una cucina, un salotto, con la famosa libreria, vanto della nonna!
C'erano poi tre camere ed una soffitta, dove c'erano i segreti...
Dentro li lì ci sentivamo esploratori, alla ricerca di qualsiasi indizio ci avrebbe portato a capire il perché...
E c'era la vecchia bici, o il quadro incompiuto, e...
I letti a me sembravano altissimi, tanto che, mi sembrava di dover scalare per entrarci dentro!
Ma poi ho capito perché erano così alti, sotto ci doveva stare la " monega", che poi non era altro che un porta braci, che consentiva di scaldare un po' quei letti, in quelle stanze senza riscaldamento!
Alla fine l'unica stanza calda era la cucina!

Natale

Natale in casa dei nonni era qualcosa di magico, non mi ricordo grandi pranzi o cene, ma era un porto di mare; tu sapevi che in ogni momento avresti trovato due pentoloni sul fuoco, uno di cioccolata fatta con la fecola, quella che, una volta messo il cucchiaino sulla chicchera, questo restava in piedi, ed un pentolone di minestrone per i grandi!
Poi meraviglia delle meraviglie, il grande presepio, che riempiva tutto lo spazio del caminetto!
Ma poi la sorpresa più grande era in salotto, dove trovavi dei fili, a mo' di stendipanni, con attaccate tante calze, quanti eravamo noi nipoti, e vi giuro erano tante!

Personaggi

Oltre ai nonni, e qualche zio da sposare, ricordo, pur se ero molto piccolo, il fratello del nonno.
Lui era, come si direbbe ora, diversamente abile, per noi era solo un compagno di giochi e di avventure un po' più grande...
Domenico il suo nome, se ne andò una mattina, rientrato la notte non si alzò più, e quando mi dissero che se ne era andato senza salutarmi, ci stetti malissimo, ma di lì a poco capii e maturai la mia teoria in cui, chi ci lascia, è  solo da un'altra parte!
Il tigre è uno degli animali di casa, lui amava farti gli agguati, e per quanto ne fossi preparato, ogni volta era un colpo al cuore, quando ti saltava sulla spalla, balzando giù dai pensili della cucina!
Tra gli zii che ricordo di più, c'era Roberto, talmente simili, che ci scambiavano per padre e figlio.

Poi lui non essendo ancora sposato, o sì boh, mi portava in giro dappertutto, a caccia, che poi non mi è mai piaciuta, ma non potevo non seguirlo, in giro per torrenti, o magari solo a raccogliere la verdura!
E lui era cuoco, e quando apri il suo ristorante andai subito a dargli una mano, ma questa è un'altra storia!
Ma mi sembra di avere dimenticato qualcuno, o forse non è vero che il bello lo si tiene per il finale?
I nonni!
Nonno Virgilio, detto Gino, e la nonna Virginia!
Se ne fossi capace, ne farei una statua!
Tanto austera e donna amante dei libri e delle storie la nonna, che mi iniziò ai libri, lei amante delle storie autobiografiche, tanto compagnone ed ironico il nonno!
Un uomo d'altri tempi, un'esempio per me, da imitare sia per la sua correttezza morale, sia per la sua sottile ironia.
Vi ho voluto bene!

Ricordo mio nonno che si sedeva accanto a me, apriva il cassetto della tavola, tirava fuori un coltello, ed incominciava a sbucciare una mela, lui adorava quelle gialle, e non contento di averla pelata, me la incideva facendo tanti piccoli quadratini, che rendevano la mela di un gusto che non ho più ritrovato!
E poi lo ricordo nella rimessa annessa alla casa, una specie di ripostiglio laboratorio, dove incominciò, forse stanco di essere un pensionato nullafacente, la sua febbrile opera di rimessa a nuovo di biciclette, che penso recuperasse dai rottamatori, e che lui rimetteva a nuovo per donarne una ad ogni nipote!

Delle giornate passate in quella casa, ricordo che c'era la tradizione, per i grandi, di andare a giocare a carte in un posto lì vicino, io ci andai, ma non ne conservo granché ricordo, perché forse troppo giovane, o per altri interessi!
Giocavano a tresette, e a " foracio", un gioco che per me rimane mistero!
La cosa che ho sempre amato dei nonni era il modo che avevano di esprimere il loro amore e la loro unione; un bacino ogni tanto ed il tenersi a braccetto, o per mano, un sostegno l'uno per l'altro!

I fine settimana con i miei genitori erano quasi cadenzati, dal giro che si faceva a salutare tutti i membri della nostra numerosa famiglia!
Un rituale che purtroppo non ho portato avanti.
C'erano da andare a trovare gli zii del babbo, e li non è che ci si divertiva poi tanto, a parte uno zio che aveva una cava, e che a suo tempo, raccoglieva i sassi dal fiume, per farne che poi?
Ma a me quello che interessava era guardare quegli scheletri di vecchi camion, dal muso lungo, ed andare a tirare i sassi sul fiume, o cercare minerali e fossili.
Altra cosa era il giro a trovare i fratelli di mio papà, li c'erano i cugini!!

Uno dei posti più belli in assoluto, era la casa di campagna di mio zio Antonio!
Io quando scrivo mi ritrovo li, e la vedo com'era, con la vecchia fontana, che fatica muovere quella leva per fare uscire l'acqua, mi vedo lì su quel passaggio, dove sotto scorreva un ruscello, sentendo gracidare le rane, cercare dov'erano per tentare di acchiapparle.

E un ricordo divertente mi sovviene in questo momento!
Aveva mio zio, un piccolo acquario, e incautamente, non mi ricordo se per salvarlo da morte certa, messo dentro un pesce gatto, senza conoscere la sua nomea di pesce voracissimo, bene la volta dopo restava solo luì all'interno!
E le corse nel campo delimitato dalle piante, con la sfida tra uomini e donne, lui aveva solo figlie, con la mia cugina più atletica che ci batteva sempre, che rabbia per la nostra virilità!

E poi facciamo un salto indietro, andiamo a raccontare di un donna immensa, un faro che per anni ci indicò l'approdo sicuro, donna d'altri tempi, donna nata in un'altro secolo, memoria storica di avvenimenti, che raccontava a noi boce, e si rimaneva stupiti, come se quasi potesse aver visto in vita sua pure i dinosauri...
Lei era la mamma di mia nonna, la bisnonna!
Donna minuta, così fragile, che pareva fatta di cristallo, ma talmente forte, energica e temprata dalla vita che visse fino a 102 anni abbondanti!
E ci raccontava storie meravigliose, di quando non esisteva la corrente elettrica, e di quel trenino famoso dalle nostre parti, o degli esodi in tempo di guerra...
Ma poi, così moderna, così aperta, che ricordo una volta si andò a trovarla con i nostri rumorosissimi motorini, e lei ci accolse dicendo:" io godo a vedervi contenti, e su queste moto vi vedo contenti"...
E qualcuno ci bestemmiava alle spalle, quando si girava in moto!
E quando nella fabbrica facevano ancora le mollette, quelle di legno, bei tempi, noi si andava a provare, per vedere se pure noi eravamo capaci di assemblarle.
La bisnonna abitava il piano terra della casa del figlio, ed era autosufficiente in tutto; una volta qualcuno ebbe la sciagurata idea di proporle di andare in pensionato, e lei con la sua solita verve: " io in pensionato con i veci?"...
Ed il discorso finì lì!
A parte i bisnonni materni di cui ho vaghi ricordi, lei fu la prima della mia famiglia che se ne andò!
Ricordo al funerale che dopo la benedizione della bara, alla fine della messa funebre, mi sembrò quasi di vedere vagare il suo spirito assieme al fumo dell'incenso...

Riflessione

Quel che mi sovviene adesso, scrivendone, è che quando mi raccontavano della guerra, tutte le persone care, che l'avevano vissuta, non mi dicevano mai le cose truci che si sentono nei libri, non so, forse per non averle vissute in prima persona, o forse per non turbarmi, chissà!
Ed i racconti erano, o diventavano per me, qualcosa di quasi mitico; mi parlavano di Pippo, quell'aereo che passava di notte, quando le luci dovevano essere spente, ma io lo vedevo, nelle mie fantasie, come il personaggio amico di Topolino, o di quando erano obbligati ad andare al lavoro, pur col rischio cadesse qualche bomba, oppure mio padre piccolissimo, che con i caricatori dei fucili, si faceva i cinturoni, e si inventava di essere un cowboy!
L'unico racconto della guerra che non mi fu fatto dalla mia famiglia, e che ancora adesso mi fa venire i brividi, mi fu fatto da mia suocera, quando si riversarono in strada, ad aspettare l'entrata in paese degli alleati, e si trovarono, senza conseguenze, a trovarsi a diretto contatto con le truppe tedesche in ritirata, che già avevano lasciato una scia di sangue nel loro cammino!
Più che altro le storie che mi venivano raccontate, dai veci, erano cronistorie di quel che avevano vissuto giornalmente, di quei cambiamenti epocali, che vissero e che per noi sembravano già consuetudine!

Altri racconti...

Il nonno, persona elegante, amava essere sempre vestito in giacca,camicia e cravatta; penso a quanto soffrì a causa del suo male, costretto in tuta ginnica, nella sedia a rotelle!
Pure mia nonna era donna elegante e fiera, talmente austera nel suo portamento, che il nonno la rimbrottava dandole aristocratici natali.
Però era una gioia vederli assieme, mano nella mano, o a braccetto, e a scambiarsi un bacio, come due innamorati, dopo tanto tempo assieme!
Nonno, come ho già detto, era pieno di sarcasmo, ed aveva una capacità innata di punzecchiare le persone, colpendole bonariamente nei loro lati deboli, e chi era permaloso, più ne ne subiva danno!
Poi sapeva essere simpatico in ogni momento!
Ricordo una volta che venne a trovarci a casa col suo motorino, la maggior parte della famiglia abitava tutta i paese, noi eravamo, se si può dire, emigrati a qualche chilometro, e venne con una pianta per mia madre! 
Non ricordo se fu a causa del pollice verde di mia mamma, ma lui giela diede dicendo:" questa puoi pure dimenticare di bagnarla...": era di plastica!
Mia nonna, finché la memoria la sorresse, ricordava tutti i compleanni, ed era usa a fare un regalo ai suoi sette figli, tre femmine e quattro maschi, solo che, e non ho capito mai perché, a mio padre toccò per anni una camicia con la stessa fantasia, magari aveva fatto uno stock (?), ma della taglia sbagliata...
Rimasero molti anni nell'armadio, chissà che fine avranno fatto!

A volte è bello ritornare su ciò che è già stato scritto, e ricordare anche queste due persone, mano nella mano, come due innamorati da una vita, perché si sa che gli anni ad un certo punto contano magari solo per gli altri.
Quei baci che ancora si scambiavano, a dimostrare che i gesti di affetto non hanno tempo.
Ricordo quelle loro passeggiate, a braccetto, la fierezza di mia nonna, con la sua andatura claudicante, e il nonno li di fianco ad essere compagno e sostegno, anche quando lei, dopo l'operazione all'anca, cominciò ad avere quei vuoti di memoria, lui era lì, a sostenerla!
Nonna mi sorprese molto il giorno del funerale del nonno, lei che era sembrata così lontana, così dentro alle sue fantasie, da quasi non rendersi conto di ciò che viveva, e poi d'un tratto...
Dovete sapere che in quei giorni ci fu molta pioggia, e mio nonno venne seppellito nella nuda terra.
Non mi intendo di queste cose, per cui non so se fu noncuranza, o un dato di fatto, ma quando calarono la bara, venne sommersa dall'acqua, e mia nonna gridò:" ma come, in mezzo all'acqua me lo mettete?".

Altro...

Poi partendo dalla casa dei nonni, ci si poteva recare, non lontano, in una acquacoltura, in un allevamento di trote.
Non lontano da lì, c'è una zona di risorgive, dove l'acqua risale in superficie, dopo il suo percorso dalla montagna alla pianura.
Ed è tutto un susseguirsi di canali e specchi d'acqua, mio padre mi raccontava che ai suoi tempi c'erano pure i gamberetti d'acqua dolce!

martedì 14 luglio 2020

numero 209

A volte scrivo pensieri talmente leggeri, che se lascio appena appena la finestra aperta, se ne volano via!

domenica 12 luglio 2020

numero 208

E mi ricordo quella volta al mare...
No saccopelisti, ne dormire in spiaggia, fa troppo zingari...
Per noi era libertà!

sabato 11 luglio 2020

Venerdì 17

Quando si è giovani, e si ha una mente fertile ed ingenua, si è portati a credere tutto, e a cercare di confutare tutto.
Quell'anno, il 17 di ottobre venne di venerdì, e la combinazione con la luna piena, portò in dote che fosse la notte giusta in cui, i cultori delle tenebre, si trovassero a festeggiare, organizzando messe nere!!!
A noi non ci paese vero! 
Non abbastanza folli, o stronzi da infilarci dentro un cimitero, optammo per una più semplice uscita nella casa di montagna della nostra parrocchia, ( e già qui, demonio e santità).
Chiaramente della compagnia, si mosse solo la parte maschile, a quei tempi, mai mettere la paglia vicino al fuoco, e lasciare andare maschi e femmine in uscita a dormire da soli, o mio Dio, magari tornavano tutte fecondate!
Vabbè, organizzato tutto, si partì.
Il programma prevedeva la pizza in paese, e passeggiata tra i boschi, alla scoperta di...
La casa di montagna, più che una casa, era una malga, praticamente si viveva in maniera spartana.
C'era una fontana, e l'illuminazione era data da delle lampade a gas.
Ma il posto era molto bello, e non distava troppo da un rifugio, che segnava l'inizio di un percorso famoso, e meta di molti escursionisti, che è il sentiero degli eroi.
Ma questa è un'altra storia, e magari ve la racconterò!
Arrivati a destinazione, preparate le brande per la notte, e attrezzati di torce per la nostra avventura notturna, ci incamminammo nel bosco!
La serata era limpida, senza nuvole, e con una luna che, avrei voluto tu fossi lì con me.
Via dentro il bosco, ridendo e scherzando, fermandosi fingendo di vedere ogni volta qualcosa di strano; un folletto, una strega, un'animale fatato?
Poi all'improvviso, tra le piante si aprì una inaspettata radura, e ci raggelò il sangue...
Ci fu un silenzio strano, sai quei momenti quando tutti ci si trova a pensare la stessa cosa, a provare tutti la stessa paura, quei momenti in cui nessuno prende il coraggio di esternare il suo stato d'animo, per non evocare e rendere tangibile quella cosa che gli passa per la testa!
Quel momento quanto durò, il tempo perde senso.
Forse il tempo di guardare e di spingere l'occhio, a darti la giusta dimensione di quello che vedi.
Ed era una radura ampia, quasi incantata, creata bell' apposta, non si sa, ma ampia ed illuminata da una luna che, si pareva fermata a proposito sopra lì.
E poi al centro tracce di un falò, e la mente viaggia, e crea, e da spazio a tutte quelle paure nascoste.
E vedi streghe che ballano attorno ad un fuoco, avvolte in una danza magica, un sabba.
E immagini il pentolone sul fuoco, o la vittima sacrificale, e strani personaggi che compaiono all' improvviso e ti catturano, per farti diventare, da comparsa, a personaggio principale di quella improponibile festa!
E il nostro arrivo che pareva avere disturbato il tutto, anche se segnali di qualcosa appena finito, e abbandonato non ce ne erano!
Poi passato il primo momento, qualcuno, il più coraggioso, e il più scemo, se ne uscì con una battuta, e si buttò tutto in vacca, anche se, inconsciamente, controllammo molto bene i dintorni, nel ritorno verso casa, si sa mai che....

mercoledì 8 luglio 2020

numero 208

Fui un tempo lontanissimo, o magari chissà, in un'altra vita, un principe bellissimo...
Poi il tuo bacio e...
In un ranocchio mi trasfomai...
Da allora vago alla tua ricerca, sperando che, un tuo nuovo bacio mi restituisca, il maltolto!

domenica 5 luglio 2020

numero 207

Penso, e rifletto sulla polvere...
Sai pensieri filosofici, tipo polvere siamo...
Poi d'un tratto, uno starnuto, e se n'è volata via...

giovedì 2 luglio 2020

Principessa

Prendo salgo sulla mia sedia, voglio fare uno dei miei voli...
Ho già una destinazione, devo andare a trovare una principessa!
Il volo è abbastanza lungo, ma non importa!
Vado, in poco tempo sono giù!
Metti il vestito più bello usciamo, sarà una notte magica!
E ti prendo a braccetto, e giriamo per la tua città, come due innamorati, e ridiamo, ridiamo tanto che qualcuno ci guarda, e resta a guardarti sorridere! 
Poi una pizza, con noi due felici tra tavoli silenziosi, e poi fuori ancora a cercare il mare.
E trovata la panchina giusta, fermarsi a guardare la luna tuffarsi nel mare...
Poi d'un tratto, per me è il momento di tornare, e mi alzo quasi senza tu te ne accorga!
E poi rimasta sola, lui che si avvicina, ti guarda, ti fa:" lo sai che hai un sorriso bellissimo?"
" Ma il tuo amico?"
" Quale mio amico, lui era solo il mio giullare"
E intanto scoppi a ridere e ti perdi nei suoi occhi...


martedì 30 giugno 2020

numero 206

Da quanto te lo dico?
Anni, giorni, attimi?

Ricordo del primo bacio

Prendo coraggio, ti bacio...
Un bacio lungo e appassionato...
Poi d'un tratto ti ritrai, lasciandomi basito, forse ho frainteso, forse non volevi...
Mi guardi dolcissima e mi dici:" devi insegnarmi tutto"...

sabato 27 giugno 2020

A mia figlia

Cercavo tra le cose, qualcosa che tiati potuto lasciare in eredità, ma noi siamo spirituali, e come sai le cose non hanno anima, e sono effimere...
Ti ho donato la vita, e già questo sarà ricordo di me, amala e vivila...

Numero 205

Passato fatto di macerie, futuro incerto e un'altro giorno da vivere...
Da sopravvivere!!!

sabato 20 giugno 2020

Della fragilità

" Hai del tempo da dedicarmi amore mio?"
" Tutto il tempo che vuoi!!!"
Morì il giorno dopo...

lunedì 15 giugno 2020

numero 203

Scendo verso il mare, mentre pure il sole scende  asfiorare l'increspatura delle onde...
Il momento più bello per godersi in pace la bellezza!!!
Scendo piano, mi tolgo le scarpe, sento  l'umidità della sabbia bagnata dalle onde, che piano piano si infrangono sulla battigia...
Il momento è quello di passaggio, non ancora notte, ma non più giorno...
Ti cerco tra i superstiti di quell'infinità di persone, che hanno popolato il posto, fino a poco fa...
Ti vedo e mi vedi pure tu.
Un gesto con la mano...
Ti amo!!!

domenica 14 giugno 2020

Storia di un sabato sera

Come quasi tutte le sere, anche ieri sera sono uscito con mia moglie, per la nostra passeggiata serale.
Uniamo un po'di moto, che non fa mai male, alla passione per gli animali!
Di solito i nostri giri sono finalizzati a salutare tutti i cani gatti del circondario!
Rudy il maremmano, Otto il cagnone, Argo il bellissimo cane beige, la gattina dal collare rosso, Miky la bastardina iperattiva e qualche altro che non conosco di nome!
Poi allungando un po' il percorso, si arriva in una fattoria, dove scambio due chiacchiere con gli animali da cortile!
Ieri sera ho scoperto che i tacchini sono femmine, c'erano i pulcini!
Poi andando verso casa, mia moglie vide delle bellissime ortensie, che una signora gentile ci ha regalato, mentre la vicina, con la scusa di darcene una pure lei, ha raccontato la storia della sua vita a mia moglie, mentre io ho passato la serata a giocare col suo cane, che ha richiamato la mia attenzione, facendo cadere la sua pallina in strada!
Fine...

sabato 13 giugno 2020

numero 202

Ora capisco il motivo della mia malinconia...
Mancanza...
Mancanza di noi, come eravamo...

lunedì 8 giugno 2020

numero 201

Stanno già lavorando per creare un super computer, talmente evoluto che, una volta caricato tutti i libri scritti, ne usciranno già di originali, senza la fatica di pensarli...
Scrittori bye bye!!!

numero 200

E poi ci sono dei tu, che vorresti diventassero dei noi...

martedì 2 giugno 2020

numero 199

Mi sono alzato troppo velocemente dal divano,
e mi è venuto un colpo di genio...

lunedì 1 giugno 2020

numero 198

Senti che rumore fa, questo silenzio assordante...

numero 197

Lascia stare non è nulla...
Non ti preoccupare, non ho niente...
Caspita, quando ti dicono così sarebbe da scappare a gambe levate.
Non parliamo mai...
Elucubrazioni?
Quando finiscono i baci, ed iniziano le parole?
E' il caso di preoccuparsi?

numero 196

Chissà dove sarai in questo momento, ti immagino lontana lontana da me anni luce, o magari se qui dietro l'angolo, e magari pure tu mi stai pensando.
Pensando poi perché, non era forse già finito il nostro tempo...
Già ci fu un tempo che era il nostro, nostro e...
Poi frasi lasciate a metà, e il tempo passava senza più ritrovare ciò che fu.
Forse solo la donna ipotetica, la musa che tanto fece per i grandi della letteratura, meno per me.
O forse solo un incubo, quella che rovinò il resto della mia vita.

numero 195

È uscito fuori il sole, e birichino, si è infilato tra le fessure delle tapparelle, picchiando dolcemente sulle mie palpebre, fino a svegliarmi...

E mentre tu dormivi

Addormentarsi in spiaggia dopo aver passeggiato al chiarore della luna.
E mentre tu dormivi su di me, talmente vicina, che potevo vedere i tuoi sogni, venire svegliato dalle prime luci di quel sole, che pian piano, come senza disturbare, si alza ad illuminare quel nuovo giorno...
E mentre tu dormivi, ed ancora accarezzavo i tuoi capelli, vedevo la vita ricominciare attorno a noi!
Un saluto al sole, la prima persona che comincia a correre sul lungo mare, il profumo di colazioni, qualche persona di una certa età che comincia la sua passeggiata, alla ricerca dello iodio, almeno così ci dicono...
E mentre tu dormivi, ed io ti guardavo, ed eri così bella...

domenica 31 maggio 2020

numero 194

Metto fuori la testa, le nuvole se ne sono andate, una media luna appare ad illuminare il cielo, gobba a ponente...
Ti cerco fra le stelle, tu sei la più bella...
Guardo ancora, e intanto mi inebrio di profumi ed odori, notte, erba tagliata, gelsomino...
Qualche passo, il mastino napoletano abbaia, qualche auto lontana...
Guardo ancora il cielo, ciao buona notte!!!

sabato 30 maggio 2020

Racconto

Mi avvicino piano e sposto le spalline del tuo vestito, che scende lentamente dalle spalle, scivolando giù lentamente sul tuo corpo...
Seguo con le dita le forme del tuo corpo, vedendo la tua pelle vibrare sotto il mio tocco delicato...
E mi sento un musicista, che con le sue dita fa suonare il suo strumento...

domenica 24 maggio 2020

La sveglia

Devo cambiare sveglia, devo trovarne una intelligente, almeno lei, una che se la sera rintronato la carico, pensando che il giorno dopo sia lavorativo, almeno lei se ne accorga, e il mattino non suoni...

mercoledì 20 maggio 2020

numero 193

Quel giorno, anzi, quel giorno era notte quando, vagando senza meta per strade solitarie...
Cercavo, cerchiavo nella mappa, conosciuti luoghi, perlopiù sconosciuti, sotto quella non luce di lampioni lontani...
Cercai, cercai nel buio della notte...
Brancolai nel buio della notte, nel buio della mente...
Troppo buio in questa storia, ci dormo su, e vediamo domattina...

sabato 16 maggio 2020

numero 192

L a difficoltà nella bellezza, nella ricerca della bellezza, quella fisica in cui sono maestre e insegnanti le donne, senza critica per carità, magari è solo per piacere a noi maschietti, ma quello che più mi interessa è la ricerca della bellezza nel modo reale.
Ricerca o conquista, un'eterna lotta per raggiungere l'apice!
E si può applicare ad ogni forma d'arte, o ad ogni cosa che si usa, il bello ciò che piace.
E nel mio caso, il mettere assieme parole per creare una storia, un racconto, una poesia...
Beh no, non è il mio caso, scrivo di getto, e non ricerco la bellezza, ma lascio uscire così le frasi!

domenica 10 maggio 2020

numero 191

E scrivo per colmare un vuoto, anzi no, scrivo per riempire il vuoto che c'è!
Ed ho scritto tutte le cose vuote che ho trovato, copertine di dischi, tovaglioli di carta, pezzetti di fogli vuoti!
E scrivo...
Scrivo per riempire spazi di parole, di pensieri e di colori!
Non più vuoto...

sabato 9 maggio 2020

Morosa

Ricordo la mia prima morosa...
Specialmente quella che volta che, appena mi fu regalata una bicicletta, decisi di andare a trovarla!
Peccato che non avevo ben chiaro quanto abitasse lontano, ne il dislivello che avrei dovuto superare per andare a trovarla, ma si sa l'amore e la giovane età superano ostacoli impossibili, più o meno, per il resto ci dovrebbe essere il cambio marce, a saperlo usare bene!
Morale della favola, dopo aver superato a piedi il tratto più difficile, avevo sbagliato rapporto, ed il fiato non era come pensavo fosse, arrivai a destinazione!
"Sai amore cosa sarebbe bello fare oggi? una bella passeggiata con le mie amiche"
Si ma non avevo idea di quanto lunga sarebbe stata la passeggiata...
La parte bella fu il tornare casa, era tutto in discesa!

numero 190

Ricorda, la tua memoria è come un magazzino, se lo tieni in ordine, ti sarà semplice ritrovare quello che ci hai messo!
Io ogni tanto ho una signora, che viene a spolverare!

numero 189

E dovrei scrivere la massima per oggi, ma non è la minima, quella di cui preoccuparci?

giovedì 30 aprile 2020

numero 188

Elucubrazioni
pensieri da collegare
immagini da creare
personaggi affollano
una mente che
nebulosa
cerca di far uscire qualcosa
un sogno
un incubo
una nuova storia da scrivere
cose da seduta
cose da fare i piedi
girando attorno ad un tavolo
guardando fuori
o dentro di te
elucubrazioni
come prove di scrittura

numero 187

Che poi ad inventare storie
si rischia di crederci

mercoledì 29 aprile 2020

La dove

Ti ho cercata
Tra gli occhi di tutte le donne
Ma tu eri la
La dove dovevi essere
Vicino a me...

martedì 28 aprile 2020

Marocco

Mi ricordo un piacevole aneddoto successomi in Marocco.
Un mio collega era stato chiamato in questa azienda, per far da maestro alle maestranze del posto.
Aveva un gran bel gruppo di ragazzi!
Parlava con loro in francese, ed ogni volta che finiva la lezione, concludeva dicendo riguardatevi...
Ora i suoi discepoli vennero a sapere quando era il suo compleanno, e a fine lezione gli presentarono il loro dono!
Il collega, aperto il pacco si trovo un piccolo mobiletto con cantine, ed una volta all'interno trovo un biglietto con scritto:" riguardati"!

venerdì 24 aprile 2020

numero 184

Che strano quando sul giorno cominciano a calare le luci e scendono le prime ombre, che daranno spazio all'oscurita', scende la malinconia...
Come fosse iniziata una fine, e ci fosse il timore non si potesse iniziare con un nuovo inizio!

giovedì 23 aprile 2020

numero 183

Nuvole che si palesano tranquillamente su di un cielo azzurro, che al momento è talmente libero, che sembra un sogno!
Momenti di silenzio totale, aspettando che l'oscurità scenda piano piano, facendo comparire punti luce su quel cielo che ora è ancora così azzurro.

numero 182

Parole, parole, parole!
Quante cose da dire, quanta gente che parla che scrive, ed io che devo aggiungere?

mercoledì 22 aprile 2020

numero 181

Scrissi di te, un giorno,
poi misi quel foglio nel cassetto delle mie meraviglie!
Lì passò il tempo ad ingiallire, dimenticato!
L'ho ritrovato...
Mi sei ritornata in mente!

domenica 19 aprile 2020

numero 180

E guardo dentro i tuoi occhi,
e vedo stanchezza,
e vedo i mille pensieri che
affollano la tua mente!
E non vedo più la luce nei tuoi occhi,
la luce che trovavo prima...
...la speranza!

Tutto scorre

Stavo facendo una riflessione sul tutto scorre, la differenza tra natura ed uomo!
Blocca lo scorrere di un fiume, questo cercherà una via più breve per tornare a scorrere, blocca il sangue nelle vene...
Addio!

sabato 18 aprile 2020

numero 179

Poi,
magari un giorno,
i tuoi occhi incontreranno ancora i mei,
e,
se la miopia non ti è entrata dentro il cuore,
mi riconoscerai!

venerdì 17 aprile 2020

mercoledì 15 aprile 2020

Dipende

E anche oggi, sembra si debba andare al lavoro!
Chi mi ha iniziato a questa dipendenza?
Tutti più o meno siamo dipendenti, e poi parlano della ludopatia!
Esci anche tu da questa dipendenza, smetti di lavorare!

lunedì 13 aprile 2020

numero 176

C'è sempre un po' di malinconia dentro il cuore, una mancanza...
Non so, quella nostalgia, magari un tempo passato!
Magari manchi tu!

sabato 11 aprile 2020

numero 175

Qualcuno un giorno mi disse...
Quando sarai grande ti dirò...
Ti dirò qualcosa...
Quando sarai grande però!
Sì ma quando sarà, dimmi?

numero 174

Perché poi fa così male dentro il cuore?

giovedì 9 aprile 2020

domenica 5 aprile 2020

numero 173

Ho attaccato un mio pensiero ad un palloncino, volò via e poi lo vidi scoppiare!
Ho lasciato un mio pensiero scritto nella sabbia, ma la prima onda se lo portò con sé.
Ho lasciato un mio pensiero in un vecchio diario, che ingiallito e sdrucito dal tempo...
Ho lasciato scritto un pensiero dentro il tuo cuore...

sabato 4 aprile 2020

giovedì 2 aprile 2020

numero 171

Ci ho provato sai!
Ci ho provato ad essere come volevi tu!
Ci ho provato a cercare di essere come volevi tu!
Ma non ero più io, ero altro!
Ne migliore, ne peggiore, solo quello she avresti voluto tu, ma non io!
Addio!

Cercare

Cercare di trovare le parole giuste.
I tuoi silenzi, parole non dette, o parole che ormai non ha più senso dire?
Aspettare un lieve alito di vento che possa riaccendere queste braci spente!
Amore?

Non cercare

Non cercare di farmi credere che tu esisti!
La Filosofia dice, ma io sono ignorante e non so di che corrente filosofica si tratti, che se tu non hai conoscenza diretta, esperienza, di una cosa, questa può o non può esistere, indi nessuno di noi esiste, siamo solo estensioni del nostro ego!
Mattoncini ego?

numero 170

Non ti posso parlare di letteratura, sono sgrammaticato.
Non ti posso parlare di filosofia, non l'ho studiata.
Non ti posso parlare di economia, ho le mani bucate.
Ti posso parlare di vita...
Ho vissuto!

mercoledì 1 aprile 2020

numero 169

Volevo lasciare una traccia di me...
vorrei che tu lasciassi una traccia di te!

numero 168

Dopo dieci giorni di clausura e meditazione,
ho finalmente partorito quella che sarà,
per me,
la idea finale a riguardo di ciò che accade!
L'assoluto mio pensiero...

I paesaggi del cuore

  I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...