mercoledì 26 giugno 2019

numero 30

Cari miei diari, quante volte avete dovuto sentire le mie fisime, le mie paranoie, la mia crisi esistenziale, il ragazzo che si trasformava piano piano in un giovane uomo.
Quanti scritti per lei, lei che poi aveva un nome dentro al mio cuore, il primo innamoramento, talmente imbranato da non riuscire a parlarle, altri tempi.
E poi la continua ricerca di qualcuno che si accorgesse di me, mentre ero il primo a nascondermi.
E giù con tutte le menate sul futuro, troppo impegnati a pensarlo, e poi toppo impegnati a viverlo, sto futuro.
Futuro che andando avanti a testa bassa è diventato passato.
Il nostro futuro è ormai alle nostre spalle.
Cari diari rimasti li nel cassetto per troppi anni, e che ora mi chiedo perché vi ho conservato.
Un pensiero però lo rivolgo a chi è giovane: ricordati che tutto ciò che ti fa dannare adesso, noi l'abbiamo già vissuto, perché cambiano i tempi, ma la fatica di crescere resta uguale, almeno per qualcuno.

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