venerdì 31 luglio 2020

numero 215

... poi all'improvviso, ti accorgi di essere rimasto solo, perché si sa che lo scegliere la solitudine, ed il rimanere soli, cambia completamente...
E ti rimane un sacco di tempo...
Mo' che faccio?
Scrivo!

giovedì 30 luglio 2020

Miti

La ignoranza ha creato Miti e Leggende, ha creato personaggi straordinari, Elfi, Gnomi e Fate, abitanti in posti ricchi di favole, che poi la nostra intelligenza ha estinto...
Si alimentano della nostra fantasia...

numero 214

Riflessione spirituale...
L'uomo di per sé è proteso verso il cielo.
La sua struttura fisica lo porta ad elevarsi, non fosse stato così, saremo ancora a quattro zampe...
L'uomo che tende al cielo, a non peccare!
Il serpente simbolo del peccato, costretto a strisciare tra la polvere...

sabato 25 luglio 2020

numero 211

...e poi ti accorgi che stai modellando qualcosa, e quel qualcosa, pian piano sta prendendo forma, prima un pezzo di argilla, poi una forma, e via via una foggia...

sabato 18 luglio 2020

numero 210

È vanagloria aspettare che qualcuno si ricordi di te, almeno un giorno in un anno, o ognuno ha quel che si merita?

mercoledì 15 luglio 2020

Ti racconto

Ti racconto in questo mio, né gli amori, né le gesta eroiche dei protagonisti, bensì ti ricorderò di quel che abbiamo vissuto, prima che la nebbia del tempo si porti via tutto, come il tempo già se portato via alcuni degli attori protagonisti!
La storia è per te che o ai fatti non hai potuto partecipare, o vivendoli, rischi di dimenticare!

La casa

La casa dei miei nonni paterni, a vederla ora era una casa molto povera, ma ai tempi, per me era solo la casa dei nonni.
Fatta tutta di mattoni, aveva un fascino particolare.
Non aveva un portone per entrare, ma un piccolo cortile di sassi, con una veranda fatta con la vite americana, che agli inizi d'agosto, con la festa del patrono, ci dava già quei buoni grappoli di uva nera e dolce, e forniva riparo e frescura, per le nostre solite feste di famiglia.
La casa aveva due pezzi di terra recintati, sulla sinistra c'era un orto, la gioia del nonno, e che a me bambino, sembrava enorme, sulla destra una specie di giardino, metà delle nostre avventure, che all'inizio aveva una fontana, con l'acqua che scorreva sempre, gelida d'inverno, ma rinfrescante d'estate per noi, e per le angurie che ci navigavano dentro, e che riuscivano a rimanere intatte anche ai nostri ripetuti tentativi di annegamento!
Dentro il giardino, durante una nostra sessione di scavi, trovammo pure un tesoro, delle monete che qualche mio zio, poco furbo, o ingenuo, seminò su consiglio, sperando nella crescita dei soldi ( ma i soldi si sa, non crescono sugli alberi, o no?)
La casa contava di due stanze per piano, al piano terra una cucina, un salotto, con la famosa libreria, vanto della nonna!
C'erano poi tre camere ed una soffitta, dove c'erano i segreti...
Dentro li lì ci sentivamo esploratori, alla ricerca di qualsiasi indizio ci avrebbe portato a capire il perché...
E c'era la vecchia bici, o il quadro incompiuto, e...
I letti a me sembravano altissimi, tanto che, mi sembrava di dover scalare per entrarci dentro!
Ma poi ho capito perché erano così alti, sotto ci doveva stare la " monega", che poi non era altro che un porta braci, che consentiva di scaldare un po' quei letti, in quelle stanze senza riscaldamento!
Alla fine l'unica stanza calda era la cucina!

Natale

Natale in casa dei nonni era qualcosa di magico, non mi ricordo grandi pranzi o cene, ma era un porto di mare; tu sapevi che in ogni momento avresti trovato due pentoloni sul fuoco, uno di cioccolata fatta con la fecola, quella che, una volta messo il cucchiaino sulla chicchera, questo restava in piedi, ed un pentolone di minestrone per i grandi!
Poi meraviglia delle meraviglie, il grande presepio, che riempiva tutto lo spazio del caminetto!
Ma poi la sorpresa più grande era in salotto, dove trovavi dei fili, a mo' di stendipanni, con attaccate tante calze, quanti eravamo noi nipoti, e vi giuro erano tante!

Personaggi

Oltre ai nonni, e qualche zio da sposare, ricordo, pur se ero molto piccolo, il fratello del nonno.
Lui era, come si direbbe ora, diversamente abile, per noi era solo un compagno di giochi e di avventure un po' più grande...
Domenico il suo nome, se ne andò una mattina, rientrato la notte non si alzò più, e quando mi dissero che se ne era andato senza salutarmi, ci stetti malissimo, ma di lì a poco capii e maturai la mia teoria in cui, chi ci lascia, è  solo da un'altra parte!
Il tigre è uno degli animali di casa, lui amava farti gli agguati, e per quanto ne fossi preparato, ogni volta era un colpo al cuore, quando ti saltava sulla spalla, balzando giù dai pensili della cucina!
Tra gli zii che ricordo di più, c'era Roberto, talmente simili, che ci scambiavano per padre e figlio.

Poi lui non essendo ancora sposato, o sì boh, mi portava in giro dappertutto, a caccia, che poi non mi è mai piaciuta, ma non potevo non seguirlo, in giro per torrenti, o magari solo a raccogliere la verdura!
E lui era cuoco, e quando apri il suo ristorante andai subito a dargli una mano, ma questa è un'altra storia!
Ma mi sembra di avere dimenticato qualcuno, o forse non è vero che il bello lo si tiene per il finale?
I nonni!
Nonno Virgilio, detto Gino, e la nonna Virginia!
Se ne fossi capace, ne farei una statua!
Tanto austera e donna amante dei libri e delle storie la nonna, che mi iniziò ai libri, lei amante delle storie autobiografiche, tanto compagnone ed ironico il nonno!
Un uomo d'altri tempi, un'esempio per me, da imitare sia per la sua correttezza morale, sia per la sua sottile ironia.
Vi ho voluto bene!

Ricordo mio nonno che si sedeva accanto a me, apriva il cassetto della tavola, tirava fuori un coltello, ed incominciava a sbucciare una mela, lui adorava quelle gialle, e non contento di averla pelata, me la incideva facendo tanti piccoli quadratini, che rendevano la mela di un gusto che non ho più ritrovato!
E poi lo ricordo nella rimessa annessa alla casa, una specie di ripostiglio laboratorio, dove incominciò, forse stanco di essere un pensionato nullafacente, la sua febbrile opera di rimessa a nuovo di biciclette, che penso recuperasse dai rottamatori, e che lui rimetteva a nuovo per donarne una ad ogni nipote!

Delle giornate passate in quella casa, ricordo che c'era la tradizione, per i grandi, di andare a giocare a carte in un posto lì vicino, io ci andai, ma non ne conservo granché ricordo, perché forse troppo giovane, o per altri interessi!
Giocavano a tresette, e a " foracio", un gioco che per me rimane mistero!
La cosa che ho sempre amato dei nonni era il modo che avevano di esprimere il loro amore e la loro unione; un bacino ogni tanto ed il tenersi a braccetto, o per mano, un sostegno l'uno per l'altro!

I fine settimana con i miei genitori erano quasi cadenzati, dal giro che si faceva a salutare tutti i membri della nostra numerosa famiglia!
Un rituale che purtroppo non ho portato avanti.
C'erano da andare a trovare gli zii del babbo, e li non è che ci si divertiva poi tanto, a parte uno zio che aveva una cava, e che a suo tempo, raccoglieva i sassi dal fiume, per farne che poi?
Ma a me quello che interessava era guardare quegli scheletri di vecchi camion, dal muso lungo, ed andare a tirare i sassi sul fiume, o cercare minerali e fossili.
Altra cosa era il giro a trovare i fratelli di mio papà, li c'erano i cugini!!

Uno dei posti più belli in assoluto, era la casa di campagna di mio zio Antonio!
Io quando scrivo mi ritrovo li, e la vedo com'era, con la vecchia fontana, che fatica muovere quella leva per fare uscire l'acqua, mi vedo lì su quel passaggio, dove sotto scorreva un ruscello, sentendo gracidare le rane, cercare dov'erano per tentare di acchiapparle.

E un ricordo divertente mi sovviene in questo momento!
Aveva mio zio, un piccolo acquario, e incautamente, non mi ricordo se per salvarlo da morte certa, messo dentro un pesce gatto, senza conoscere la sua nomea di pesce voracissimo, bene la volta dopo restava solo luì all'interno!
E le corse nel campo delimitato dalle piante, con la sfida tra uomini e donne, lui aveva solo figlie, con la mia cugina più atletica che ci batteva sempre, che rabbia per la nostra virilità!

E poi facciamo un salto indietro, andiamo a raccontare di un donna immensa, un faro che per anni ci indicò l'approdo sicuro, donna d'altri tempi, donna nata in un'altro secolo, memoria storica di avvenimenti, che raccontava a noi boce, e si rimaneva stupiti, come se quasi potesse aver visto in vita sua pure i dinosauri...
Lei era la mamma di mia nonna, la bisnonna!
Donna minuta, così fragile, che pareva fatta di cristallo, ma talmente forte, energica e temprata dalla vita che visse fino a 102 anni abbondanti!
E ci raccontava storie meravigliose, di quando non esisteva la corrente elettrica, e di quel trenino famoso dalle nostre parti, o degli esodi in tempo di guerra...
Ma poi, così moderna, così aperta, che ricordo una volta si andò a trovarla con i nostri rumorosissimi motorini, e lei ci accolse dicendo:" io godo a vedervi contenti, e su queste moto vi vedo contenti"...
E qualcuno ci bestemmiava alle spalle, quando si girava in moto!
E quando nella fabbrica facevano ancora le mollette, quelle di legno, bei tempi, noi si andava a provare, per vedere se pure noi eravamo capaci di assemblarle.
La bisnonna abitava il piano terra della casa del figlio, ed era autosufficiente in tutto; una volta qualcuno ebbe la sciagurata idea di proporle di andare in pensionato, e lei con la sua solita verve: " io in pensionato con i veci?"...
Ed il discorso finì lì!
A parte i bisnonni materni di cui ho vaghi ricordi, lei fu la prima della mia famiglia che se ne andò!
Ricordo al funerale che dopo la benedizione della bara, alla fine della messa funebre, mi sembrò quasi di vedere vagare il suo spirito assieme al fumo dell'incenso...

Riflessione

Quel che mi sovviene adesso, scrivendone, è che quando mi raccontavano della guerra, tutte le persone care, che l'avevano vissuta, non mi dicevano mai le cose truci che si sentono nei libri, non so, forse per non averle vissute in prima persona, o forse per non turbarmi, chissà!
Ed i racconti erano, o diventavano per me, qualcosa di quasi mitico; mi parlavano di Pippo, quell'aereo che passava di notte, quando le luci dovevano essere spente, ma io lo vedevo, nelle mie fantasie, come il personaggio amico di Topolino, o di quando erano obbligati ad andare al lavoro, pur col rischio cadesse qualche bomba, oppure mio padre piccolissimo, che con i caricatori dei fucili, si faceva i cinturoni, e si inventava di essere un cowboy!
L'unico racconto della guerra che non mi fu fatto dalla mia famiglia, e che ancora adesso mi fa venire i brividi, mi fu fatto da mia suocera, quando si riversarono in strada, ad aspettare l'entrata in paese degli alleati, e si trovarono, senza conseguenze, a trovarsi a diretto contatto con le truppe tedesche in ritirata, che già avevano lasciato una scia di sangue nel loro cammino!
Più che altro le storie che mi venivano raccontate, dai veci, erano cronistorie di quel che avevano vissuto giornalmente, di quei cambiamenti epocali, che vissero e che per noi sembravano già consuetudine!

Altri racconti...

Il nonno, persona elegante, amava essere sempre vestito in giacca,camicia e cravatta; penso a quanto soffrì a causa del suo male, costretto in tuta ginnica, nella sedia a rotelle!
Pure mia nonna era donna elegante e fiera, talmente austera nel suo portamento, che il nonno la rimbrottava dandole aristocratici natali.
Però era una gioia vederli assieme, mano nella mano, o a braccetto, e a scambiarsi un bacio, come due innamorati, dopo tanto tempo assieme!
Nonno, come ho già detto, era pieno di sarcasmo, ed aveva una capacità innata di punzecchiare le persone, colpendole bonariamente nei loro lati deboli, e chi era permaloso, più ne ne subiva danno!
Poi sapeva essere simpatico in ogni momento!
Ricordo una volta che venne a trovarci a casa col suo motorino, la maggior parte della famiglia abitava tutta i paese, noi eravamo, se si può dire, emigrati a qualche chilometro, e venne con una pianta per mia madre! 
Non ricordo se fu a causa del pollice verde di mia mamma, ma lui giela diede dicendo:" questa puoi pure dimenticare di bagnarla...": era di plastica!
Mia nonna, finché la memoria la sorresse, ricordava tutti i compleanni, ed era usa a fare un regalo ai suoi sette figli, tre femmine e quattro maschi, solo che, e non ho capito mai perché, a mio padre toccò per anni una camicia con la stessa fantasia, magari aveva fatto uno stock (?), ma della taglia sbagliata...
Rimasero molti anni nell'armadio, chissà che fine avranno fatto!

A volte è bello ritornare su ciò che è già stato scritto, e ricordare anche queste due persone, mano nella mano, come due innamorati da una vita, perché si sa che gli anni ad un certo punto contano magari solo per gli altri.
Quei baci che ancora si scambiavano, a dimostrare che i gesti di affetto non hanno tempo.
Ricordo quelle loro passeggiate, a braccetto, la fierezza di mia nonna, con la sua andatura claudicante, e il nonno li di fianco ad essere compagno e sostegno, anche quando lei, dopo l'operazione all'anca, cominciò ad avere quei vuoti di memoria, lui era lì, a sostenerla!
Nonna mi sorprese molto il giorno del funerale del nonno, lei che era sembrata così lontana, così dentro alle sue fantasie, da quasi non rendersi conto di ciò che viveva, e poi d'un tratto...
Dovete sapere che in quei giorni ci fu molta pioggia, e mio nonno venne seppellito nella nuda terra.
Non mi intendo di queste cose, per cui non so se fu noncuranza, o un dato di fatto, ma quando calarono la bara, venne sommersa dall'acqua, e mia nonna gridò:" ma come, in mezzo all'acqua me lo mettete?".

Altro...

Poi partendo dalla casa dei nonni, ci si poteva recare, non lontano, in una acquacoltura, in un allevamento di trote.
Non lontano da lì, c'è una zona di risorgive, dove l'acqua risale in superficie, dopo il suo percorso dalla montagna alla pianura.
Ed è tutto un susseguirsi di canali e specchi d'acqua, mio padre mi raccontava che ai suoi tempi c'erano pure i gamberetti d'acqua dolce!

martedì 14 luglio 2020

numero 209

A volte scrivo pensieri talmente leggeri, che se lascio appena appena la finestra aperta, se ne volano via!

domenica 12 luglio 2020

numero 208

E mi ricordo quella volta al mare...
No saccopelisti, ne dormire in spiaggia, fa troppo zingari...
Per noi era libertà!

sabato 11 luglio 2020

Venerdì 17

Quando si è giovani, e si ha una mente fertile ed ingenua, si è portati a credere tutto, e a cercare di confutare tutto.
Quell'anno, il 17 di ottobre venne di venerdì, e la combinazione con la luna piena, portò in dote che fosse la notte giusta in cui, i cultori delle tenebre, si trovassero a festeggiare, organizzando messe nere!!!
A noi non ci paese vero! 
Non abbastanza folli, o stronzi da infilarci dentro un cimitero, optammo per una più semplice uscita nella casa di montagna della nostra parrocchia, ( e già qui, demonio e santità).
Chiaramente della compagnia, si mosse solo la parte maschile, a quei tempi, mai mettere la paglia vicino al fuoco, e lasciare andare maschi e femmine in uscita a dormire da soli, o mio Dio, magari tornavano tutte fecondate!
Vabbè, organizzato tutto, si partì.
Il programma prevedeva la pizza in paese, e passeggiata tra i boschi, alla scoperta di...
La casa di montagna, più che una casa, era una malga, praticamente si viveva in maniera spartana.
C'era una fontana, e l'illuminazione era data da delle lampade a gas.
Ma il posto era molto bello, e non distava troppo da un rifugio, che segnava l'inizio di un percorso famoso, e meta di molti escursionisti, che è il sentiero degli eroi.
Ma questa è un'altra storia, e magari ve la racconterò!
Arrivati a destinazione, preparate le brande per la notte, e attrezzati di torce per la nostra avventura notturna, ci incamminammo nel bosco!
La serata era limpida, senza nuvole, e con una luna che, avrei voluto tu fossi lì con me.
Via dentro il bosco, ridendo e scherzando, fermandosi fingendo di vedere ogni volta qualcosa di strano; un folletto, una strega, un'animale fatato?
Poi all'improvviso, tra le piante si aprì una inaspettata radura, e ci raggelò il sangue...
Ci fu un silenzio strano, sai quei momenti quando tutti ci si trova a pensare la stessa cosa, a provare tutti la stessa paura, quei momenti in cui nessuno prende il coraggio di esternare il suo stato d'animo, per non evocare e rendere tangibile quella cosa che gli passa per la testa!
Quel momento quanto durò, il tempo perde senso.
Forse il tempo di guardare e di spingere l'occhio, a darti la giusta dimensione di quello che vedi.
Ed era una radura ampia, quasi incantata, creata bell' apposta, non si sa, ma ampia ed illuminata da una luna che, si pareva fermata a proposito sopra lì.
E poi al centro tracce di un falò, e la mente viaggia, e crea, e da spazio a tutte quelle paure nascoste.
E vedi streghe che ballano attorno ad un fuoco, avvolte in una danza magica, un sabba.
E immagini il pentolone sul fuoco, o la vittima sacrificale, e strani personaggi che compaiono all' improvviso e ti catturano, per farti diventare, da comparsa, a personaggio principale di quella improponibile festa!
E il nostro arrivo che pareva avere disturbato il tutto, anche se segnali di qualcosa appena finito, e abbandonato non ce ne erano!
Poi passato il primo momento, qualcuno, il più coraggioso, e il più scemo, se ne uscì con una battuta, e si buttò tutto in vacca, anche se, inconsciamente, controllammo molto bene i dintorni, nel ritorno verso casa, si sa mai che....

mercoledì 8 luglio 2020

numero 208

Fui un tempo lontanissimo, o magari chissà, in un'altra vita, un principe bellissimo...
Poi il tuo bacio e...
In un ranocchio mi trasfomai...
Da allora vago alla tua ricerca, sperando che, un tuo nuovo bacio mi restituisca, il maltolto!

domenica 5 luglio 2020

numero 207

Penso, e rifletto sulla polvere...
Sai pensieri filosofici, tipo polvere siamo...
Poi d'un tratto, uno starnuto, e se n'è volata via...

giovedì 2 luglio 2020

Principessa

Prendo salgo sulla mia sedia, voglio fare uno dei miei voli...
Ho già una destinazione, devo andare a trovare una principessa!
Il volo è abbastanza lungo, ma non importa!
Vado, in poco tempo sono giù!
Metti il vestito più bello usciamo, sarà una notte magica!
E ti prendo a braccetto, e giriamo per la tua città, come due innamorati, e ridiamo, ridiamo tanto che qualcuno ci guarda, e resta a guardarti sorridere! 
Poi una pizza, con noi due felici tra tavoli silenziosi, e poi fuori ancora a cercare il mare.
E trovata la panchina giusta, fermarsi a guardare la luna tuffarsi nel mare...
Poi d'un tratto, per me è il momento di tornare, e mi alzo quasi senza tu te ne accorga!
E poi rimasta sola, lui che si avvicina, ti guarda, ti fa:" lo sai che hai un sorriso bellissimo?"
" Ma il tuo amico?"
" Quale mio amico, lui era solo il mio giullare"
E intanto scoppi a ridere e ti perdi nei suoi occhi...


martedì 30 giugno 2020

numero 206

Da quanto te lo dico?
Anni, giorni, attimi?

Ricordo del primo bacio

Prendo coraggio, ti bacio...
Un bacio lungo e appassionato...
Poi d'un tratto ti ritrai, lasciandomi basito, forse ho frainteso, forse non volevi...
Mi guardi dolcissima e mi dici:" devi insegnarmi tutto"...

sabato 27 giugno 2020

A mia figlia

Cercavo tra le cose, qualcosa che tiati potuto lasciare in eredità, ma noi siamo spirituali, e come sai le cose non hanno anima, e sono effimere...
Ti ho donato la vita, e già questo sarà ricordo di me, amala e vivila...

Numero 205

Passato fatto di macerie, futuro incerto e un'altro giorno da vivere...
Da sopravvivere!!!

sabato 20 giugno 2020

Della fragilità

" Hai del tempo da dedicarmi amore mio?"
" Tutto il tempo che vuoi!!!"
Morì il giorno dopo...

I paesaggi del cuore

  I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...