Cerco,
perso in positivo
pensiero,
com'ero,Riuscirà il nostro eroe a scrivere quel libro, in cantiere da tanti anni? Parole, opere ed ammissioni, pensierini e curiosi aneddoti, in poche parole: stupidaggini.
Cerco,
perso in positivo
pensiero,
com'ero,Oggi il sole è venuto
a bussare alla mia finestra,
dice"alzati",Di quel cielo che,
così celeste
Butterfly
Edoardo seduto alla sua finestra...
Guarda e sembra non vedere poi, ad un tratto, il suo sguardo si illumina...
Qualcosa fuori in giardino ha attirato la sua attenzione, un richiamo, e lui è un novello Ulisse in viaggio...
Un Ulisse in viaggio verso casa, attirato da quelle sirene che, verso casa non vogliono lasciarlo andare, e Edoardo si alza, attirato dal loro canto, e seguendolo, và verso la porta che da in giardino e se ne esce!
La porta lasciata aperta, tanto Edoardo non da mai problemi, lui se ne rimane tranquillo sulla sua sedia, davanti alla sua finestra, non c'è bisogno di controllare Edoardo e infatti in quel momento non c'è nessuno in giro che possa accorgersi di lui che, come incantato, apre la porta e se ne esce solo in giardino!
Dovete sapere che, non lontano dall'istituto, c'è un parco che viene gestito da una cooperativa sociale, che nel tempo hanno sistemato la zona creando un vivaio e una struttura dove ospitano delle farfalle, solo che, ogni tanto, qualcuna se ne vola via libera.
Qualche farfalla dal parco se ne scappa, e la prima tappa che fa' è dentro il giardino dell' istituto.
Ed Edoardo da queste leggiadre farfalle rimase incantato, le vide dalla sua finestra, e ammirato e curioso uscì a cercarle.
Né vide qualcuna che conosceva, e una che non aveva mai visto, ingenuamente la toccò, e portò le mani alla bocca per sentirne il gusto, Edoardo ripeté più volte quella operazione, senza conoscere le conseguenze a cui andava incontro!
Sì sentì strano, non tanto bene, ma nemmeno malissimo, poi iniziò a vomitare, e cadde svenuto a terra, poi cominciò a volare verso il cielo, inseguendo le farfalle, e poi più su seguendo gli uccelli in volo, e poi più su, ad incrociare gli aerei, e forse arrivò da Dio, e Edoardo era felice, molto felice, talmente tanto che, quando gli inservienti preoccupati, lo andarono a cercare, lo trovarono così, morto con un magnifico sorriso sulle labbra!
Piano piano,
mi allontano dai pensieri,
quelli neri,E lo vedi,
Edoardo,
sta fuori sotto la pioggia,
e non importa,Tappeto volante
Sdraiato sul mio comodo tappeto volante, guardo il cielo col naso all' insu', anche perché se fossi girato non lo vedrei, e guardo le nuvole che si rincorrono...
...mi vien voglia di andare a giocare con loro!
Prendo e comando il mio tappeto volante, e salgo su in alto nel cielo!
Inseguo una nuvola fino a prenderla, cerco di rallentare il suo volo, ma lei si rabbuia...
Giorni
Di com'era prima,
del comprendere il significato
del prima o dopo,
questo è il problema,
il gioco del tempo;
domani è tanto lontano,
quanto il tempo che dura
quest'oggi,
ieri tanto lontano,
quanto il tempo già vissuto
oggi,
e oggi?
Oggi è vivere!
Povera sveglia, nata con questo piccolo difetto; aveva un tic!
Però le mancava tanto quel toc, come si può vivere senza toc?
Goccia
Guardo,
la gocciolina d'acqua,
scende piano,
e nel suo viaggio,
in ghiaccio si trasforma,
freddo!
Il caldo tepore
del camino acceso,
scalda,
ma non il cuore,
il cuore è caduto giù,
come gocciolina di pioggia,
che nel suo viaggio
ghiaccia!
Sempre attento all' ecologico, comperai un orologio solare; ogni volta che guardo l'ora, mi sorride felice!
Nico il lombrico
Questa è una storia senza capo né coda, o forse sì (?), perché di Nico il lombrico ti racconto la vita.
Quel giorno che, di un' esca per andare a pesca, ero alla ricerca, mi imbattei in Nico il lombrico.
Lui sotto la sua foglia, tranquillo se ne stava, e si diceva a quel tempo che non si muove foglia che Dio non voglia, e si vede che Lui volle che di Nico il lombrico facessi la conoscenza, perché quella foglia all' improvviso se ne volo' via, lasciandolo scoperto e nudo come un verme!(?)
Vidi Nico il lombrico, ed era di un bel rosa pesca, l'ideale per andare a pesca, e attaccato tra amo ed ardiglione, in bella mostra, avrebbe fatto un figurone!
Allungai la mano e veloce nel mio barattolo di latta, riempito di terra e fondi di caffè, assieme ai suoi compagni lo misi, ma mentre mi mettevo a cercare, da dentro il barattolo mi sentii chiamare!
" Lasciami andare, ti prego, ed io poi, nemmeno so nuotare, se a pesca con te mi vuoi portare!"
Lì per lì rimasi perplesso, per carità, altri animali avevo sentito parlare, ma un lombrico poi, questo ancora mi doveva capitare!
" E allora io, con te che ci dovrei fare, dimmi?" chiedi al lombrico.
" Mi presento, sono Nico il lombrico, e ti assicuro che, se la vita mi salverai, in cambio un bel regalo riceverai!"
Chiaramente il suo parlare mi incuriosiva, tanto che decisi di mettermi ad ascoltare;
"poffarbacco, allora Nico il lombrico la tua storia mi puoi raccontare, se ti vuoi salvare!"
Un giorno dopo l'altro
Un foglio del calendario, quei vecchi calendari di una volta, con quel blocco quadrato, dove strappavi i fogli, un giorno dopo l'altro, e lui li teneva tutti lì, uno sopra l'altro, quasi avesse paura che quel tempo potesse andare perduto!
E quel foglio era l'ultimo!
Non puoi restituire qualcosa che ti è stato donato, e in special modo la tua vita, almeno così ti hanno sempre detto, ma un giorno dopo l'altro stava maturando l'idea che di quel dono era stanco!
Un giorno segnato sul calendario, come un appuntamento importante, da non dimenticare, da non mancare, che un giorno dopo l'altro si era avvicinato, fino ad essere oggi; il suo ultimo giorno!
Non era una cosa decisa così, un colpo di testa, come si suol dire, ma una cosa maturata un giorno dopo l'altro, un rubinetto che gocciola, quel rumore che ti entra dentro la testa, come un pensiero che si insinua fino a diventare una fissa!
Pensieri
trasformati in parole,
trasferite in piccoli fogli di carta,
fogli di carta che poi,
con veloci movimenti delle mani,
diventeranno piccoli aerei
da lanciare in aria,
o barchette
da lasciare andare
verso il mare!
Far di conto
Cominciò a contare sulla punta delle dita le cose che amava fare, arrivò a dieci e...
Si avvicinò una persona che l'aveva sentito parlare, a questo punto forse il suo discorso era a voce alta, e offrì le sue mani per poter continuare a contare...
Ricominciò il suo far di conto, mentre un'altra persona incuriosita si avvicinò ai due, e offrì pure lui le sue mani!
E così il gruppo e le cose che amava fare continuavano ad aumentare, fino a che non si fermò realizzando che la cosa che amava...
Di silenzio,
di pace,
di non preoccuparmi del futuro,
di avere ancora del futuro davanti,Erminia
"Erminia, non puoi farlo"
"Erminia, questo no, è da discolacci, e tu sei una bambina!"
Erminia covava sempre di più la sua rabbia, ma quando usciva, e mamma non c'era, giocava sempre con i ragazzi, e comandava pure, che in breve tempo di quel gruppo fu la capo banda, ed Erminia alla mamma dava ascolto, infatti le marachelle agli altri faceva fare
Parete
È così buio qui, mi alzo in piedi e allungando le braccia cerco qualcosa, attento a non urtare addosso a qualcosa.
Con le braccia sento qualcosa di solido, una parete?
Sento la prima parete, o quella che lo sembra, mi sposto nello spazio cercando una via d'uscita, trovo ancora qualcosa che sembra parete!
Allungo un braccio verso destra e uno verso sinistra, per calcolare lo spazio, e tocco subito, ruoto e faccio la stessa cosa, sembra di stare dentro un solido, dentro un cubo!
Alzo le braccia e tocco ancora, sono dentro un cubo buio!
Non soffro di claustrofobia, ma la situazione diventa angosciante!
Con tutta la mia forza spingo verso una parete, non succede nulla.
Ci riprovo ancora e mi trovo a faccia in giù contro la parete, è un cubo!
I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...