Passeggio tranquillo,
dotato di vertigini,
su questa fune,Riuscirà il nostro eroe a scrivere quel libro, in cantiere da tanti anni? Parole, opere ed ammissioni, pensierini e curiosi aneddoti, in poche parole: stupidaggini.
Passeggio tranquillo,
dotato di vertigini,
su questa fune,Era lì davanti ad un muro, lo sguardo fisso su un punto nel muro, non distoglieva lo sguardo, mi avvicinai al muro per vedere il punto fisso dove stava guardando; era un punto sul muro!
Ma arrivati a questo punto...La vita è come lo scaffale del supermercato, dove il prodotto che ti serve è finito, e la scorta per riassortimento è messa troppo in alto, perché tu lo possa raggiungere!
Lettere
Aveva del tempo libero,
prese un pacco di fogli,
dei pennarelli,
una forbice!
Comincio a scrivere in un foglio,
tante A,
quante ce ne stavano,
finito ne tagliò i bordi,
e le appoggiò sul tavolo!
Si mise a guardare,
le girava,
ma...
...ma per quanto ci provasse,
non ci ricavava una parola sensata,
solo acronimi,
Alcolisti Anonimi,
o AAA,
e poi nulla!
Riprese scrivendo la B,
e ripetendo le operazioni le tagliò!
Disposte le B sul tavolo,
ricominciò a comporre!
Distese anche le B sul tavolo,
abba,
babba,
che faceva tanto bambino
laffleddato!
Decise di porre termine agli indugi,
e iniziò quindi a scrivere
tutte le lettere dell'alfabeto!
Ci mise un po',
ma il tempo non era un problema,
ma alla fine ci riuscì!
Aveva il tavolo pieno di fogli
con scritte delle lettere,
ora ci voleva solo la fantasia
per creare tutte le parole
più belle,
ma come nelle più belle storie...
...ci fu il fato a dare una mano,
e nella fattispecie il fato
entrò dalla finestra,
sotto forma di un venticello
che mise in subbuglio tutti
i pezzetti di carta,
che si misero a volteggiare per la stanza,
e uscivano parole,
che gioia!
Ed erano parole che
mai avrebbe pensato
poter scrivere,
alcune nemmeno le conosceva,
e si trovò dentro quel turbinio
di lettere e parole,
tanto che divenne lui stesso
una parola...
Dario!
Scesi l'ultimo gradino,
ma mi ritrovai in alto,
non in basso,
come credevo,
non una discesa,
ma una salita,
che fatica!
Aperta la porta
non entrai,
come credevo,
ma mi trovai fuori,
come ormai immaginavo!
E il tempo impiegato?
Non era mai passato!
E tutti vollero salire sul carro dei vincitori, solo che l'asino che lo doveva trainare non si diede per vinto, e se ne andò!
Duemila e..
Ho scritto un appunto,
ho piegato il foglio,
ci ho messo una data...
Quel giorno aprirò
il cassetto,
metterò un nuovo appunto,
e una nuova data,
poi vedrò...
Finirò gli appunti,
o i giorni?
Gino e Rosa la nuvola
Gino decise di salire sull'albero,
prese un ramo,
e provò a piegarlo fino a terra,
ma quando quasi ci riuscì,
puff,
fu scagliato su in alto,
verso il cielo,
su su,
tanto da forare una nuvola...
Povera nuvola,
Rosa si chiamava,
si mise a piangere,
che riempì la terra d'acqua,
mentre Gino proseguiva
il suo volo,
senza idea della destinazione!
Salì ancora più in alto, fino ad atterrare sulla luna,
atterrare?
Più saltellare qua e là
cercando qualcosa
dove fermarsi,
per capire come tornare!
Poi si fece quattro passi,
beh più che passi salti,
fino a che,
per fortuna...
...per fortuna sua,
ma per sfortuna della luna,
trovò dei resti,
dei rifiuti lasciati lì
da una missione lunare,
non ne fu fatta una sola (?),
un pezzo di tela,
che Gino adattato alla bisogna,
utilizzando le bretelle,
ne fece un paracadute!
Poi si mise a cercare il posto giusto,
quello da cui poteva lanciarsi
per poter tornare
sulla terra!
Al momento propizio
fece un lungo balzo,
e giù,
si lasciò andare,
cercando il momento giusto
per aprire il suo paracadute!
Rosa la nuvola bucata si accorse del suo arrivo,
e sì fece sempre più grigia
e scura,
che ad un certo punto
cominciò a tuonare,
e a scagliare fulmini verso
la terra,
e verso il nostro Gino,
che rimase a bocca aperta,
non sapendo che fare!
Non riuscì ad evitare
un fulmine che Rosa la nuvola,
nel frattempo si era messa a seguirlo,
gli scagliò contro,
talmente forte
da distruggere il suo paracadute...
Fortuna volle che non era molto
in alto,
e che si trovasse sopra un lago,
dove cadde dentro!
Nuotando verso riva,
scrutava il paesaggio,
cercando di capire dove si trovava,
e come tornare a casa!
La nuvola pentita,
lo seguiva,
e attese fosse uscito e asciutto,
per mettersi sopra di lui,
e fargli ombra nel cammino!
Gino trovata la strada di casa,
di gran carriera camminò verso casa,
tanto da riuscire ad arrivarci
prima che facesse buio...
Passò vicino al ramo,
lo vide e stette un attimo
a pensare;
se lo rifacessi?
Sul gomito del tennista
Il tennista che aveva
il gomito del tennista,
perché era suo,
un giorno vinse una coppa,
che per alzare,
doveva alzare il gomito,
anche se per alzare il gomito,
la coppa doveva essere
piena di vino,
ma lui in ogni caso
non riusciva,
appunto perché
aveva il gomito del tennista!
Si fece allora alzare
la coppa,
da un collega,
per poi decidere,
per non avere più il gomito del tennista,
di dedicarsi ad altri sport,
che non gli diedero soddisfazioni,
tanto che cominciò,
per tristezza,
ad alzare il gomito,
che adesso gli riusciva bene,
senza avere il gomito del tennista,
tanto che finì
i suoi giorni
alcolizzato!
I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...