..e a sapere che avessi un solo, unico giorno da vivere, e magari lo passerei tutto a decidere cosa fare, e poi...
Riuscirà il nostro eroe a scrivere quel libro, in cantiere da tanti anni? Parole, opere ed ammissioni, pensierini e curiosi aneddoti, in poche parole: stupidaggini.
mercoledì 19 agosto 2020
domenica 16 agosto 2020
Domenica mattina
Sono uscito a cercare ispirazione...
Tutto faceva pensare al meglio, la notte che se ne stava andando, svanendo alle prime luci dell'alba...
Il cielo che si stava dipingendo d'azzurro, le nuvole grigie, che pian piano prendevano arie tonalità di giallo...
Poca vita in giro, qualcuno a correre o a passeggiare col cane, qualche rara macchina, chi al ritorno da una serata di festa o chissà di lavoro, e qualcuno che al lavoro ci stava andando...
Ma molto silenzio, con solo il canto degli uccelli, e i loro voli a rendere vivo questo cielo azzurro...
Poi d'intorno le montagne, che da oscura presenza, via via si palesavano, rivelando chiazze di verde, e canaloni di ghiaia...
E poi avanti, cercando qualcosa tra campi coltivati, o preparati per la nuova semina...
Ma nulla, nulla che mi desse un'emozione...
Sono tornato a casa e ho scritto!
giovedì 13 agosto 2020
numero 221
...nel frattempo...
Un inizio così, strano, nel frattempo presume che si sia svolta un'altra scena prima.
Ma in ogni storia c'è un inizio che avviene prima dell'inizio della storia stessa, o forse no?
lunedì 10 agosto 2020
numero 220
Ed un giorno, sentendosi sola e trascurata, decise che, quel sole che scaldava tutti, doveva essere solo suo.
Ci pensò sopra, e arrivata a capire come compiere l'impresa, si organizzò, e cominciò.
Preparata una bella base solida, si mise a costruire una scala che l'avrebbe portata ad avvicinarsi abbastanza al sole, tanto da poterlo prendere alla fune, e trascinarlo verso casa sua.
Dai suoi calcoli, in qualche giorno ce l'avrebbe fatta, perché si sa che le imprese più ardite, sono da risolvere in poco tempo.
Al terzo giorno, e raggiunta una altezza già, importante, si alzò verso il sole, per vedere quanto ancora mancava...
Il sole brillava come non mai quel giorno, e la sua luce, forse la stanchezza, e il caldo, le diedero un'intorpidimento tale, che rovinò disgraziatamente giù dalla scala, rimanendo esanime al suolo...
In quel preciso momento, sembrò scendere una lacrima dal sole...
La morale qual'e', io non ve la so dire,so solo che, se qualche sole illumina anche la vostra vita, non abbiate paura, e non siate egoisti, non tenetelo solo per voi...
Numero 219
Sotto un cielo di stelle cadenti...
Amore hai visto quella stella?
Ero troppo impegnato a fissare i tuoi occhi...
venerdì 7 agosto 2020
Isaac
Già dal suo inizio questa storia sarà diversa...
Venne chiamato Isaac non tanto per conoscenze scientifiche del padre, ma per una balbuzie, che impedi' al genitore di dargli il nome giusto, Isacco!!!
Poi di suo padre non conservava un gran ricordo, forse le piccole scorribande al mare, con il padre attento a non fare sì che il figlio piccolo annegasse, mentre il nostro restava lì nella sua pozzanghera, a mo'di maiale, con la mamma che aveva un gran bell'urlare, a richiamarlo.
Poi il padre se ne andò, la mamma disse che era volato in cielo, anche se un cugino più grande, un giorno gli raccontò che, forse sempre di cielo si trattava, ma che aveva sentito che aveva trovato una donna, talmente bella, da sembrare un'angelo....
Diventato più grande, alla fine la mamma raccontò a Isaac la verità, e dove lui avrebbe potuto ritrovare papà!
Ed eccomi qua, finalmente deciso ad incontrarlo, non so cosa succederà, ma oramai sono pronto, biglietto del treno, indirizzo in tasca, basta solo arrivi il treno, e via...
"Il diretto Venezia Milano è in arrivo al binario 3, ferma a Verona...", Gracchia l'altoparlante, dando le istruzioni ai viaggiatori.
Attendo che scendano i pochi che si fermano, e salgo, cerco un posto tranquillo, infilo le cuffie ed inizio il viaggio!
Un viaggio di un'ora circa, devo annegare i miei pensieri, devo mettere su qualcosa che non mi faccia pensare...
Dr.stein degli Helloween, brano perfetto, in questo momento, al massimo ricordo i miei trascorsi in radio; improbabile speaker di una improbabile radio che trasmetteva 24 ore di musica liscio e revival, fino a quando implodeva e vomitava tra quelle onde, la nostra inusuale musica metal...
Magari questo te lo potrei raccontare papà, sempre se riuscirò a chiamarti papà!
Che poi, papà cosa vuol dire?
Chi ti ha dato la vita, o chi ti ha cresciuto, e mia madre allora, cosa è stata per noi, padre e madre?
Troppi pensieri ancora, giù di Burn dei Deep Purple, e vai a perdermi con gli assoli, tastiera, chitarra, e dentro me li fischietto, come faccio sempre, stonato come da sempre, cantante rock mancato, come tante cose nella vita...
Mancanze!
Esco dallo zaino il libro di Rumiz, Microcosmi, incomincio a leggere!
Quando Isaac rimase solo, la madre e il fratello rimasero coinvolti in uno stupido incidente d'auto, e morirono a distanza di poche ore uno dall'altra, pensò che avrebbe avuto tutti e motivi per ritrovare papà, come gli suonava strana sta parola!
Sistemate tutte le faccende burocratiche del recente lutto, e cercato di dare un nuovo senso alla sua vita, cominciò a programmare tutto!
Ma detta così, la cosa sembra facile; il difficile fu tutto il resto, dal momento della decisione alla realizzazione, Isaac non ricorda più nemmeno quanto tempo passò.
Fortuna aveva un lavoro, e che i soldi per lui non erano un problema, altrimenti una mazzata del genere, anche economicamente, l'avrebbe distrutto.
Ora vi chiedete come può Isaac sopportare un'esperienza dolorosa del genere, ma d'altra parte tutta la sua vita si svolse su binari diversi, tutto è provvisorio e incerto il suo percorso!
Facendo un passo indietro, all' epoca dei fatti Isaac, aveva poco più di vent'anni, e tutta una vita ancora davanti a lui!
Lo studio non era stata una grande scelta per lui, voleva una scuola professionale, ma si iscrisse ad un istituto tecnico, per garantire alla mamma un figlio diplomato, col solo risultato di lasciare dopo un biennio stentato, e a metà del terzo anno, e via al lavoro, soldi indipendenza, sigarette, e un pò di alcool, ma solo per caricarsi e lasciare a casa la timidezza.
Ed eccomi quasi arrivato!
L'altoparlante gracchia la stazione di arrivo, mi alzo, mi stiracchio, in colonna con gli altri viaggiatori che scendono, ed eccomi qui, ad iniziare la nuova avventura!
Camminando mi immagino la scena, mio padre che apre la porta e trova davanti me, ma me chi?
mercoledì 5 agosto 2020
Dei miei amori ti parlerò 2
domenica 2 agosto 2020
Dei miei amori, ti parlerò...
numero 216
sabato 1 agosto 2020
Il mio zaino ( piccola storia triste)
venerdì 31 luglio 2020
numero 215
giovedì 30 luglio 2020
Miti
numero 214
domenica 26 luglio 2020
sabato 25 luglio 2020
numero 211
sabato 18 luglio 2020
numero 210
mercoledì 15 luglio 2020
Ti racconto
martedì 14 luglio 2020
numero 209
I paesaggi del cuore
I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...