Calzò le scarpe automaticamente, come al solito, prima la destra, poi la sinistra, le allacciò e poi se ne rimase seduto, guardando quel non ancora giorno!
Staccò la sveglia, al solito caricata quarantacinque minuti più tardi; cominciava il giorno...
Colazione con le fette da tostare, la solita marmellata alla fragola, niente burro, caffè nero bollente...
Pronto, fece il gradino per uscire, si accorse del cancellato chiuso, e realizzò: c'era qualcosa fuori posto...
Uscì fuori, ma regnava una strana aria, il cielo s'era oscurato all'improvviso, e ad un tratto si alzò un forte
vento, che creando un vortice, quasi una tromba d'aria, lo sollevò!
Si trovò, manco la possibilità di rendersene conto, sospeso, trasportato come foglia, e forse perse i sensi, non so, perché viaggiò, viaggiò e viaggiò...
Fino a?
Calò il vento, e venne lasciato scivolare dolcemente a terra, come se quel vortice avesse cura di lui!
" Dove sono?", si chiese, e mi chiese, una volta che si accorse di me, e cominciò a raccontarmi quella sua incredibile avventura...
Mi raccontò. e rimasi a sentire la sua storia, poi, e ne ero già certo, gli venne da farmi la classica domanda: " scusa , ma qua dove siamo?"
E adesso, come faccio a rispondere?
" Il paese non c'è..."
" Ma come, il paese non c'è?"
" sai quando dici, non c'è tempo per me?
Qui il tempo non c'è!
Non c'è nessuno per me?
Qui non c'è nessuno per te!
Non c'è un paese che vada bene per me?
Qui un paese non c'è!"
" Scusa, ma se questo è un paese che non c'è, tu cosa ci fai qui?"
"a questa domanda, risposta non c'è!"
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