Dario Tessari
Verrà l'anno che
L'uomo in grigio e altri racconti
Riuscirà il nostro eroe a scrivere quel libro, in cantiere da tanti anni? Parole, opere ed ammissioni, pensierini e curiosi aneddoti, in poche parole: stupidaggini.
Coccinella
Un giorno, stanco del mio immobilismo feci fagotto, e me ne andai a cercare fortuna!
Dopo un po' di cammino mi trovai tra i campi, e vidi una coccinella, mi misi ad inseguirla fino a che sopra un quadrifoglio si fermo'; con delicatezza lo raccolsi!
La coccinella riprese il suo volo fino a che non incontro' un fiore che le piaceva, e li si fermo'; mi avvicinai con la mano per accoglierla sul mio palmo, quando qualcosa attirò il mio sguardo, li a terra scorsi uno di quei cornetti rossi, quelli portafortuna, messo in tasca, ripresi a seguire la coccinella, che già si era allontanata.
E la coccinella riprese a volare quasi senza sosta, fino a che su di te si poso'; lì mi fermai!
Spalle al mondo,
e dinanzi il muro,
nessun futuro,
pronto davanti al plotone d'esecuzione,
il mio passato.
Il mondo,
come un'unica
sola moltitudine,
che mi schiaccia,
e io gli volgo le spalle,
senza futuro!
Così
Il Fato,
nella sua tutina aderente,
girava per le strade,
allegramente,
allegramente in cerca di..
Giusto,
in cerca di?
Il Fato,
nella sua tutina aderente,
per le strade gira allegramente,
ma mai per niente,
o per nulla,
come pensa la gente,
il Fato saltella allegramente,
in cerca di?
In cerca di te?
Ma se è così, perché?
Il tarlo Carlo
Il tarlo Carlo si nutre di sogni, è un romantico sognatore, cerca sempre il cassetto dove tu i tuoi sogni li nascondi, poi se i tuoi sogni sono su carta, il tarlo Carlo si mette a leggere, e sogna; quindi quanta più fantasia tu hai, più lui sogna, e non si mangia il tuo mobile anzi, a parte un piccolo buchetto, altro non trovi, perché lui del suo cassetto è geloso, e da altri tarli il tuo mobile preserverà!
Dopo
Nell'altra vita, quando mia moglie si recava in un negozio in centro, fuori davanti alle vetrine trovava sempre delle zingare che facevano l'elemosina.
Quando le dicevano "signora, carità!",
mia moglie non si fermava, mentre entrava, ma diceva loro dopo, perché magari dopo aver pagato si trovava con qualche spicciolo in tasca, che lasciava alle zingare, quando usciva.
Le zingare sono tre sorelle, che abitano in un paese vicino.
Tanto zingare non sono, perché ormai stanno sempre qua'.
Adesso che ci siamo trasferiti nel paese vicino, dove abitano le tre zingare, le puoi trovare davanti al supermercato dove andiamo a fare la spesa; le riconosci subito, perché ti chiamano dicendo "signora carità", e se tu non dai loro retta, loro ti dicono:"dopo!"
Tristezza
La tristezza sale,
su su verso il cielo,
e il cielo,
di rimando,
si riempie di nuvole e,
si colora di tonalità di grigio,
fino a che,
quella tristezza,
in pioggia trasforma...
Un estate con
La natura vive di un equilibrio perfetto, un dare avere che regola la vita, di questo ne era convinto, tanto che, ad ogni estate, andava in crisi.
Le finestre aperte, per cercare il fresco...
E la luce della Luna?
La luna vive di riflesso!
La Luna vive di riflesso, e illumina le tue notti, ma qualcosa da te, per mantenere l'equilibrio, vuole in cambio, e cosa vuole in cambio la Luna?
La tua memoria e i tuoi ricordi, di questo era convinto!
I famosi vuoti di memoria, da dove vengono?
E ad ogni estate, lui che dormiva sopra il letto senza usarlo, si tirava fuori il cuscino e, appena si coricava, la testa ci nascondeva sotto, un' estate con la testa sotto il cuscino, per la paura che Luna lo privasse della sua memoria, dei suoi ricordi.
Piccole crepe,
su muri antichi,
da elementi scolpiti.
Edera,
di verde
quei muri colora,
pace.
Luogo ameno,
e solitario,
da sentirsi soli,
e immensamente noi,
abbracciati,
stesi tra l'erba,
mentre,
stavolta,
sono le stelle
che stanno a guardare!
Rosa
la roccia dall'acqua,
nella sua impellente corsa
verso il mare.
Rosa
la pallida rosa,
dai petali cadenti,
attirati verso terra
dalla gravità terrestre.
Rosa
la dolce nuvola rosa,
portata dal vento
nel cielo azzurro.
Luce
Pallida luce,
ad illuminare notte scura,
notte da paura,
di caldo e da incubi.
Buio o quasi fuori,
e buio dentro,
dentro il cuore,
sempre più buio,
col passare delle ore,
aspettando o agognando
le prime luci del mattino,
quel pallido sole,
cancellino a togliere le ombre,
il buio a questa
oscura notte!
Le parole,
quelle che ti immagini,
parole dette per te,
solo per te,
ed una mano che,
dolcemente si unisce alla tua,
un brivido...
Apri gli occhi,
l'immagine sparisce,
di parole nemmeno il movimento,
in questa triste stanza,
sola!
Pioggia
Edoardo seduto davanti alla finestra, che se ti capitasse di guardarlo negli occhi, potresti vedere il suo sguardo perso nel vuoto.
Poi d'un tratto il suo viso si illumina, come se avesse avvertito che qualcosa era cambiato, lì davanti a lui.
Edoardo non si era accorto del sole che, piano piano stava scomparendo, ne delle nuvole che, portate dal vento, mano a mano si stringevano una all' altra, rendendo il cielo grigio; si avvide però delle prime gocce di pioggia che iniziavano a scendere una ad una, e poi sempre più fitte, che ad uscire fuori ti saresti inzuppato!
Edoardo si illuminò in viso, e si mise a cercare qualcosa lungo i corridoi, poi felice trovo' quello che cercava!
Era un contenitore quello che Edoardo andava cercando, fino a trovare una caraffa di plastica, che appoggiò con molta cautela alla sua finestra, poi prese e andò alla porta che portava in giardino, se ne uscì fuori, sotto la pioggia.
Edoardo lasciata la porta aperta, in giardino mise le mani a coppa verso il cielo, cercando di raccogliere più pioggia possibile, poi rientrava e versava il contenuto dentro la caraffa.
Continuò così fino a che non fu soddisfatto, zuppo e soddisfatto del suo lavoro.
Chiusa la porta, si rimise davanti alla sua finestra, ammirando felice il suo tesoro, quello che aveva raccolto e che stava dentro la caraffa!
Per esperienza ho visto che quando pensi di aver perso tutte le speranze, ti capita qualcos'altro di brutto e ti rendi conto che avevi ancora una speranza da perdere.
Un rifugio nel verde
Giada si scuote dal suo torpore, pensa "che stupida, come ho fatto ad addormentarmi?"
Era cominciato da poco il suo viaggio, un misto tra una ricerca di pace e di spiritualità, destinazione Assisi, cercando un rifugio nel verde dell'Umbria!
Giada si era addormentata addosso a Fabio, Fabio che nemmeno conosceva!
Tutto era cominciato così, lei seduta in treno, accanto al finestrino, guardava il verde della sua provincia, Fabio entro', "scusi signorina, sono liberi questi posti?"
Giada rispose che sì, erano liberi, e Fabio si sedette, lasciando un posto tra loro due, ma da lì a poco entrò uno strano personaggio, che noi conosciamo, ma loro due ancora no, era Fato, nella sua tutina aderente e Fabio, istintivamente, si sposta verso Giada, per fare posto a questo strano personaggio, il Fato, che attira gli sguardi di tutti i viaggiatori, mentre comodamente prende posto!
"Ciao, mi chiamo Fabio", "e io Giada".
Due parole fra loro, due parole, le solite cose, o forse qualcosa di più, quel qualcosa che ti colpisce il cuore, e che ti viene da pensare che già lui ti conosce più di chiunque altro, e tu non aspettavi nessun'altro che lui, o lui cercasse solamente te!
E mentre Giada e Fabio erano intenti nelle loro chiacchiere, lo strano personaggio, che noi tutti conosciamo, il Fato nella sua tutina aderente, se ne era già andato; aveva già svolto il suo
compito?
Di quella volta che, prese un sasso e lo lanciò in acqua, e lo vide planare, facendo uno due e tre saltelli a pelo d'acqua.
Meravigliato prese un altro sasso più piatto, e riprovò. I saltelli aumentarono a quattro, cinque e quasi sei! La noia svanì!Cerco,
perso in positivo
pensiero,
com'ero,Oggi il sole è venuto
a bussare alla mia finestra,
dice"alzati",Di quel cielo che,
così celesteI paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...