sabato 26 settembre 2020

numero 227

 Amore, se mai un giorno dovessi morire, ricordati che dentro la bara, vorrei il biglietto di ritorno, sia mai che non mi piacia...

Metodi naturali

 Quando fate all'Amore, usate metodi naturali?

Ve ne consiglio io uno!

Anni fa conobbi una ragazza, la mia prima morosa, e dopo qualche visita, un giorno il padre, che salutavo sempre, assieme alla madre, prima di ritirarmi in salotto con la mia amata, mi chiese se bevevo un bicchiere di vino!

Dovete sapere che lui aveva parecchie viti, e vinificava un passito molto buono, il torcolato!

Al mio diniego, replicò con " come vieni in casa di contadini, e non bevo vino?"

Io però ero astemio, ma non potei rifiutare il bicchiere da acqua colmo di torcolato...

Morale della favola, passai il resto del tempo a dormire sul divano!

giovedì 24 settembre 2020

La fine

 Poi un giorno, quando avremo creato il megasupercomputer, che riuscirà a contenere tutti la scienza del mondo, dove potrà entrare tutto il conosciuto dell'uomo, dalla storia alla filosofia, dalla letteratura alla matematica, ogni libro scritto in ogni epoca, allora in quel preciso momento si potrà chiedergli cosa mai lui potrà fare per esserci d'aiuto, e liberare l'uomo da ogni schiavitù...

E dopo un tempo brevissimo, sul monitor, comparirà " questo", e con un rumore infernale si autodistruggerà...

martedì 8 settembre 2020

numero 226

 Chissà poi se capirai, se ti dico cose che avrei sempre voluto dirti, ma sono rimaste chiuse dentro il mio cuore...

domenica 6 settembre 2020

Autunno

 L'autunno coi suoi colori sembra quasi un semaforo...

Tonalità dal giallo arancio, rallentare, al rosso, fermati...

Fermati dopo la bella stagione, sta arrivando l'inverno, la pausa, il momento di raccogliere i frutti del duro lavoro, aspettando venga la primavera e scatti il verde, il ritorno alla vita!

numero 225

 Il cerchi le parole, come geometria dello scrittore...

domenica 30 agosto 2020

Mare

 Se solo avessi raccolto tutte le lacrime che hai pianto, ora avremmo un mare dentro il nostro giardino...

sabato 29 agosto 2020

numero 224

 E andando a piedi incontro ad un probabile temporale, con grosse nuvole cariche di pioggia, e lampi ad illuminare quella notte scura...

E bestemmiandolo chiesi a Dio, mi desse una risposta, o almeno mi fulminasse in quel preciso istante, a porre fine a questa strana vita...

E poi all'improvviso un vento via via più forte, mi lasciò solo, sotto un cielo di stelle...

domenica 23 agosto 2020

numero 223

 Me ne rimasi sepolto in casa molti dei miei anni di gioventù, sognando e sperando che la vita venisse a bussare alla mia porta...

Poi decisi di vivere, e scesi in trincea, sono passati quanti anni, quaranta o giù di lì, ora ho il bisogno di ritirarmi, e riprendere a sognare...

mercoledì 19 agosto 2020

numero 222

 ..e a sapere che avessi un solo, unico giorno da vivere, e magari lo passerei tutto a decidere cosa fare, e poi...

domenica 16 agosto 2020

Domenica mattina

 Sono uscito a cercare ispirazione...

Tutto faceva pensare al meglio, la notte che se ne stava andando, svanendo alle prime luci dell'alba...

Il cielo che si stava dipingendo d'azzurro, le nuvole grigie, che pian piano prendevano arie tonalità di giallo...

Poca vita in giro, qualcuno a correre o a passeggiare col cane, qualche rara macchina, chi al ritorno da una serata di festa o chissà di lavoro, e qualcuno che al lavoro ci stava andando...

Ma molto silenzio, con solo il canto degli uccelli, e i loro voli a rendere vivo questo cielo azzurro...

Poi d'intorno le montagne, che da oscura presenza, via via si palesavano, rivelando chiazze di verde, e canaloni di ghiaia...

E poi avanti, cercando qualcosa tra campi coltivati, o preparati per la nuova semina...

Ma nulla, nulla che mi desse un'emozione...

Sono tornato a casa e ho scritto!

giovedì 13 agosto 2020

numero 221

 ...nel frattempo...

Un inizio così, strano, nel frattempo presume che si sia svolta un'altra scena prima.

Ma in ogni storia c'è un inizio che avviene prima dell'inizio della storia stessa, o forse no?

lunedì 10 agosto 2020

numero 220

 Ed un giorno, sentendosi sola e trascurata, decise che, quel sole che scaldava tutti, doveva essere solo suo.

Ci pensò sopra, e arrivata a capire come compiere l'impresa, si organizzò, e cominciò.

Preparata una bella base solida, si mise a costruire una scala che l'avrebbe portata ad avvicinarsi abbastanza al sole, tanto da poterlo prendere alla fune, e trascinarlo verso casa sua.

Dai suoi calcoli, in qualche giorno ce l'avrebbe fatta, perché si sa che le imprese più ardite, sono da risolvere in poco tempo.

Al terzo giorno, e raggiunta una altezza già, importante, si alzò verso il sole, per vedere quanto ancora mancava...

Il sole brillava come non mai quel giorno, e la sua luce, forse la stanchezza, e il caldo, le diedero un'intorpidimento tale, che rovinò disgraziatamente giù dalla scala, rimanendo esanime al suolo...

In quel preciso momento, sembrò scendere una lacrima dal sole...

La morale qual'e', io non ve la so dire,so solo che, se qualche sole illumina anche la vostra vita, non abbiate paura, e non siate egoisti, non tenetelo solo per voi...


Numero 219

 Sotto un cielo di stelle cadenti...

Amore hai visto quella stella?

Ero troppo impegnato a fissare i tuoi occhi...

numero 218

 Come và la vita?

Mi si allarga...

venerdì 7 agosto 2020

Isaac

 Già dal suo inizio questa storia sarà diversa...

Venne chiamato Isaac non tanto per conoscenze scientifiche del padre, ma per una balbuzie, che impedi' al genitore di dargli il nome giusto, Isacco!!!

Poi di suo padre non conservava un gran ricordo, forse le piccole scorribande al mare, con il padre attento a non fare sì che il figlio piccolo annegasse, mentre il nostro restava lì nella sua pozzanghera, a mo'di maiale, con la mamma che aveva un gran bell'urlare, a richiamarlo.

Poi il padre se ne andò, la mamma disse che era volato in cielo, anche se un cugino più grande, un giorno gli raccontò che, forse sempre di cielo si trattava, ma che aveva sentito che aveva trovato una donna, talmente bella, da sembrare un'angelo....

Diventato più grande, alla fine la mamma raccontò a Isaac la verità, e dove lui avrebbe potuto ritrovare papà!

Ed eccomi qua, finalmente deciso ad incontrarlo, non so cosa succederà, ma oramai sono pronto, biglietto del treno, indirizzo in tasca, basta solo arrivi il treno, e via...

"Il diretto Venezia Milano è in arrivo al binario 3, ferma a Verona...", Gracchia l'altoparlante, dando le istruzioni ai viaggiatori.

Attendo che scendano i pochi che si fermano, e salgo, cerco un posto tranquillo, infilo le cuffie ed inizio il viaggio!

Un viaggio di un'ora circa, devo annegare i miei pensieri, devo mettere su qualcosa che non mi faccia pensare...

Dr.stein degli Helloween, brano perfetto, in questo momento, al massimo ricordo i miei trascorsi in radio; improbabile speaker di una improbabile radio che trasmetteva 24 ore di musica liscio e revival, fino a quando implodeva e vomitava tra quelle onde, la nostra inusuale musica metal...

Magari questo te lo potrei raccontare papà, sempre se riuscirò a chiamarti papà!              

Che poi, papà cosa vuol dire? 

Chi ti ha dato la vita, o chi ti ha cresciuto, e mia madre allora, cosa è stata per noi, padre  e madre?

Troppi pensieri ancora, giù di Burn dei Deep Purple, e vai a perdermi con gli assoli, tastiera, chitarra, e dentro me li fischietto, come faccio sempre, stonato come da sempre, cantante rock mancato, come tante cose nella vita...

Mancanze!

Esco dallo zaino il libro di Rumiz, Microcosmi, incomincio a leggere!

Quando Isaac rimase solo, la madre e il fratello rimasero coinvolti in uno stupido incidente d'auto, e morirono a distanza di poche ore uno dall'altra, pensò che avrebbe avuto tutti e motivi per ritrovare papà, come gli suonava strana sta parola!

Sistemate tutte le faccende burocratiche del recente lutto, e cercato di dare un nuovo senso alla sua vita, cominciò a programmare tutto!

Ma detta così, la cosa sembra facile; il difficile fu tutto il resto, dal momento della decisione alla realizzazione, Isaac non ricorda più nemmeno quanto tempo passò.

Fortuna aveva un lavoro, e che i soldi per lui non erano un problema, altrimenti una mazzata del genere, anche economicamente, l'avrebbe distrutto.

Ora vi chiedete come può Isaac sopportare un'esperienza dolorosa del genere, ma d'altra parte tutta la sua vita si svolse su binari diversi, tutto è provvisorio e incerto il suo percorso!

Facendo un passo indietro, all' epoca dei fatti Isaac, aveva poco più di vent'anni, e tutta una vita ancora davanti a lui!

Lo studio non era stata una grande scelta per lui, voleva una scuola professionale, ma si iscrisse ad un istituto tecnico, per garantire alla mamma un figlio diplomato, col solo risultato di lasciare dopo un biennio stentato, e a metà del terzo anno, e via al lavoro, soldi indipendenza, sigarette, e un pò di alcool, ma solo per caricarsi e lasciare a casa la timidezza.

Ed eccomi quasi arrivato!

L'altoparlante gracchia la stazione di arrivo, mi alzo, mi stiracchio, in colonna con gli altri viaggiatori che scendono, ed eccomi qui, ad iniziare la nuova avventura!

Camminando mi immagino la scena, mio padre che apre la porta e trova davanti me, ma me chi?





mercoledì 5 agosto 2020

Dei miei amori ti parlerò 2

Quanto tempo ci ho messo a capire che mi piacevi?
Forse me ne sono accorto solo quando mi hai chiesto perché ti prendevo in giro...
Poi cominciai a corteggiarti, ma senza osare troppo, c'era sempre la solita paura di perderti come amica...
Aveva ragione Mario, prima ci si prova, e poi semmai si diventa amici...
Poi quando smisi, e venni a sapere che...

domenica 2 agosto 2020

Dei miei amori, ti parlerò...

Poi un giorno ti parlerò dei miei amori, e magari tu pure ti ci ritroverai, per esserne stata protagonista, o solo comparsa, con me, o senza di me, perché poi gli amori si sa sono tutti uguali!
E ti ritroverai seduta sulle mie ginocchia, così vicina, che avrei potuto fare tutto di te, così lontana, purtroppo dal mio cuore, cuore innamorato dell'amore, cuore assetato
d'amore, e con la mia coscienza che mi urlava forte di non rompere quel delicato equilibrio...
Fu la prima volta che da cacciatore, divenni preda e chi sa forse fu questo...
Alla fine fu lì la fine, perché l'illusione è dura, sia se sia qualcuno a crearla, sia quando siamo noi stessi a farcele.
E magari mi saresti servita si, a fare esperienza con l'amore, ma ti volevo troppo bene...

numero 216

Di quell'Amore conteso, fui causa ed effetto...
Troppo giovane la donna che mi concepì, mia madre, per potersi unire in matrimonio al suo amato, mio padre!
Le leggi del tempo, davano la maggiore età a ventun'anni, e mia madre non era da molto ventenne...
Effetto del loro amore, causa di quel matrimonio fatto di fretta.
Foto in bianco e nero, ingiallite dal tempo, velate di malinconia per quella fresca perdita, se ne era andata la nonna materna, e per quel matrimonio che sapeva di riparatore, ma che poi fu così longevo...
Finché morte non vi separi...
E mia madre che ricorda sempre, che pure io mi mangiai la mia fetta di torta, piccolo embrione di quattro mesi...
E poi il paese piccolo, e la gente parla, storie di altri tempi, di altri tempi?

sabato 1 agosto 2020

Il mio zaino ( piccola storia triste)

Un giorno ho comprato uno zaino, sai quei bei zaini abbastanza capienti, tipo da montagna, ma non troppo, quelli pieni di laccetti, si sa mai che ti deve attaccarci corde, piccozza e quant'altro ti serva a scalare, peccato io soffra di vertigini, ma vabbè...
Insomma questo zaino mi era compagno di viaggio!
Però un giorno, per un giorno mi abbandonò!
Andammo in vacanza a Cipro, e al momento di ritirare i bagagli, lui non c'era, allora vai con tutta la trafila per lo smarrimento dei bagagli, fortuna mia moglie mastica un po' di inglese, io masticavo improperi!
Poi una volta arrivati in albergo mi accorsi che c'erano cose che mi servivano, nello zaino, beh dormiamoci sopra!
Il giorno dopo, con mia grande gioia, mi fu riconsegnato!
Pensai allora fosse stato a causa dei lacci slacciati, e pensai di premunirmi al ritorno di allacciarli tutti!
Fummo costretti a ritornare dal viaggio in fretta e furia, ma all'aeroporto feci chiedere a mia moglie che non mi perdessero lo zaino un'altra volta!
Arriviamo a Milano, arrivano i bagagli, e cosa manca?
Si, proprio lui, il mio zaino!
Morale della favola, mi chiamarono dopo qualche giorno se potevo andare a ritirarlo a Venezia, pronto?
Voi me l'avete perso, voi me lo conegnate!
Alla fine lo zaino si era fatto un giro per l'Europa, beato lui, Larnaka-Oslo, Oslo- Venezia...
Fine!!!

I paesaggi del cuore

  I paesaggi del cuore ... eppure non conservo grandi ricordi di chi ci abitava, però quel luogo mi è rimasto nel cuore! Si usciva dalla ca...